Alla Soprintendenza dell’Umbria manca metà del personale – .

Alla Soprintendenza dell’Umbria manca metà del personale – .
Alla Soprintendenza dell’Umbria manca metà del personale – .

Presenti all’assemblea della Fp Cgil a Perugia: “Cosa aspettate ad investire nel primo motore di sviluppo della nostra regione?”

Perugia, 3 luglio 2024 – La carenza di personale nel settore dei beni culturali assume dimensioni sempre più allarmanti. Un chiaro esempio è la situazione presso la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria (Sabap), dove oggi si è tenuta una partecipata assemblea dei lavoratori del settore dei beni culturali in Umbria, organizzata da Fp Cgil.

Nel 2016 la Sabap poteva contare su un organico complessivo di 120 unità, oggi siamo scesi a 48, esattamente la metà del personale che sarebbe previsto nella planimetria (96). Mancano assistenti nelle aree tecniche e di vigilanza, così come architetti, ingegneri, informatici e storici dell’arte. La situazione è così critica che ha costretto la Soprintendenza ad assumere le funzioni di tutela architettonica e paesaggistica di oltre la metà dei comuni della regione (56 su 92).

“Abbiamo chiesto al ministro Sangiuliano di riaprire le assunzioni e di dare libero accesso a tutti coloro che sono stati giudicati idonei nelle procedure concorsuali – ha detto Valeria Giunta, coordinatrice nazionale Beni culturali per la Fp Cgil intervenuta all’assemblea – Abbiamo chiesto di reinserire, partendo da territori come questo, le professionalità che mancano: archivisti, bibliotecari, archeologi, storici dell’arte, ecc.

Purtroppo il ministro ha deciso di puntare su risorse diverse, perché evidentemente non rientra tra le sue priorità rilanciare questo settore attraverso le figure strategiche per il suo funzionamento”.

“Siamo convinti che l’arte e la cultura siano il motore primario di sviluppo e ricchezza per un territorio come l’Umbria – ha aggiunto Desiree Marchetti, segretario generale della Fp Cgil dell’Umbria – ed è davvero assurdo che si faccia ancora fatica a comprendere che senza lavoratori pubblici della cultura e delle belle arti non può esserci sviluppo per questo settore.

Con personale dimezzato è difficile e con enormi sacrifici garantire l’apertura di musei, archivi, biblioteche e siti archeologici. Ci rivolgiamo alle istituzioni e alla politica della nostra regione: cosa vi aspettate di investire in questo settore dalle enormi potenzialità di sviluppo?”.

(0)

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Taranto to Iacovone? Decision next week – .
NEXT Saldi estivi 2024 al via il 6 luglio anche a Piacenza – .