Ciò che resta del Tour – .

Ciò che resta del Tour – .
Ciò che resta del Tour – .

Il passaggio del Tour de France in Emilia-Romagna ha dato un’enorme visibilità alla regione. Da Cesenatico a Bologna a Piacenza, tutto il mondo ha visto in televisione le cartoline più belle del territorio. La scommessa ha sicuramente pagato, dalla Regione in giù, perché il ciclismo ha attirato tante persone che hanno riempito le strade e la Riviera. Al di là dei numeri buttati lì in questi giorni, in molti hanno fatto un guadagno. Certo, forse si poteva fare di più. A Rimini, per esempio, è polemica con gli albergatori accusati di non aver promosso più di tanto il passaggio della corsa, mentre a Bologna il vuoto delle vie periferiche percorse dalla carovana era fuori luogo (San Luca era piena, ma il resto della città era semivuoto), insomma, non tutto è stato un successo. Detto questo, cosa resta ora del Tour? Ecco su cosa bisogna lavorare perché le tappe non restino qualcosa di isolato. Bisogna incentivare e quindi promuovere ancora di più il turismo legato alla bicicletta, non solo con gare amatoriali, come la Nove Colli, ma anche con guide e percorsi ad hoc per chi ama le due ruote. Poi c’è bisogno di una maggiore manutenzione delle strade. Non si possono asfaltare e tappare le buche solo perché c’è il Tour. In particolare sulle salite romagnole o bolognesi. L’auspicio è che ora le istituzioni cavalchino il successo del Tour per spingere ancora di più l’acceleratore sul turismo a due ruote. Avanti così.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV TASTY SAPPADA 2024, TORNA IL FESTIVAL DELLA GASTRONOMIA DI MONTAGNA – .
NEXT Il torneo odierno tra le vecchie glorie del basket – .