“Geometria” più forte dell’abuso

“Geometria” più forte dell’abuso
“Geometria” più forte dell’abuso

IL geometria ti rende libero. Questo è stato dimostrato da parata proposto ieri sera a Palazzo dei Marchesi Cocozza di Montanaranel villaggio Tifatino di Piedimonte of Casolla a Caserta. Nel suggestivo giardino romantico della dimora nobiliare, la nuova collezione di abiti in seta firmataarchitect Tiziana Maffeidirettore del Reggia di CasertaÈ stato creato da EvaLabil laboratorio di moda etica creato da Cooperativa sociale Eva in un bene confiscato alla camorra in Casa del Principe per sostenere l’inserimento lavorativo e la formazione professionale delle donne in uscita dal mercato del lavoro violenza.

Il titolo della raccolta è proprio “Geometria di libertà”, per una proposta essenziale e raffinata. La sfilata è stata realizzata anche in collaborazione con la Fondazione “Una nessuna centomila”, presieduta da Giulia Minoli: «La dimostrazione di quanto si può fare mettendo insieme tanti mondi che a volte non si parlano». Importante la presenza istituzionale, a partire dal prefetto Giuseppe Castaldo al commissario di polizia Andrea Grassiai comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri Manuel Scarsodella Guardia di Finanza Nicola Sportellidei pompieri Paolo Massimo e al presidente del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Gabriella Maria Casella.

EvaLab È un laboratorio sartoriale che offre formazione e impiego a donne coraggiose sopravvissute alla violenza maschile ma senza indipendenza economica. Nate con il sostegno di una borsa di studio della Regione Campaniail laboratorio opera con finalità sociali, sostenibilità ambientale, promozione della legalità, sviluppo locale in un contesto di forte deprivazione socio-economico e culturaleIl ciclo produttivo è attento in ogni sua fase alla trasparenza della filiera, ai consumi energetici, agli sprechi, al riciclo, a standard lavorativi etici, rispettosi dei tempi e delle difficoltà del donne inserito.

Geometrie della libertà” è caratterizzato dagli abiti di linee sinuosecon tagli essenziali, con il minor numero possibile di cuciture, con una vestibilità perfetta per adattarsi ai corpi nella loro diversa bellezza. Un “spirito della geometria” prende forma e si manifesta in modo diverso a seconda di chi indossa l’abito. È uno spirito del tempo, di questi tempi. La geometria detta regole, sembra tracciare confini, perimetri, ma è anche capace di inventare sempre nuove figure, di dare spazio alla libertà, a una creatività che viene dal profondo, dalla terra, dal luogo d’origine. La geometria misura la terra di tutti. E tutti nascono (o dovrebbero nascere) liberi.

La moda è sempre stata una mia passione Tiziana Maffei, che ha dedicato il collezione alla madre VirginiaSpiega: «Questa collezione riprende gli abiti che ho disegnato nel corso degli anni e realizzato con amore, divertimento e creatività da mia madreMi piace immaginare che il senso di leggerezza e forza interiore che ho sempre percepito nell’indossarli, anche nei momenti più difficili della mia vita, possa essere trasmesso ad altre donne grazie all’impegno della cooperativa Eva».

Un messaggio così profondo riscatto e questo impegno per la legalità ha trovato una sontuosa amplificazione in Palazzo Cocozzaproprietà di famiglia Scalzone. Una residenza costruita nel XV secolo. In questo contesto storico, architettonico e naturale, il giardino romantico ha esaltato lo spirito geometrico degli abiti. Tanta geometria in tanta libertà. Ma tutto questo è servito a rafforzare il messaggio legato all’evento. «Per noi – sottolinea Lella Paladinofondatore della Cooperativa Eva – è la rappresentazione concreta di come anche in territori complessi come questo sia possibile ripartire per le donne e ricostruire la speranza concreta che passa dalla possibilità di dire no alla cultura dell’indifferenza”.

L’abilità delle sarte di EvaLab ha reso questo omaggio alla libertà di vivere in conformità con laarmonia socialeIl progetto imprenditoriale EvaLab è stato avviato dalla cooperativa Eva nel 2020 proprio per sostenere l’autonomia economica delle donne uscite dalla violenza seguite dai centri antiviolenza e accolte nei centri rifugio che la cooperativa gestisce in Campania. Le parole di Daniela Santarpiapresidente di Eva: «Con “Geometrie di libertà” Tiziana Maffei ha interpretato i valori che da sempre guidano il lavoro di Eva accanto alle donne che hanno subito violenza: consapevolezza, autonomia, libertà”.

Dopotutto, la moda è sempre stata una mia passione. Tiziana MaffeiGrazie all’incontro con la cooperativa Eva e alla bravura delle sarte che lavorano presso EvaLab, gli abiti da lei disegnati sono diventati occasione per un omaggio alla libertà di vivere nel rispetto dell’armonia sociale. Una collezione essenziale e ricercata, con cui il laboratorio valorizza anche un’altra importante collaborazione, quella con Gucciche ha donato le sete con cui sono realizzati gli abiti. La serata, presentata dal giornalista Nadia Verdileè stato aperto dall’attrice Cristina Donadio.

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La mattina

 
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