L’attesa per sentire le parole del presidente Giove, del mister Capuano e di tutta la dirigenza jonica è stata spasmodica ed è stato l’argomento principale sulle spiagge e nei bar di Taranto. Perché l’attaccamento alla squadra da parte del pubblico rossoblù è notoriamente caldo. E, soprattutto, dopo l’ottima stagione vissuta. Queste parole dovevano dare un segnale rassicurante a tutto l’ambiente per dimostrare davvero di avere le idee chiare e certe sul futuro immediato. Ma soprattutto con l’intento di voler remare tutti verso la direzione del consolidamento di un progetto forte e credibile. E, soprattutto, vincente. Perché quando arrivi secondo in campo la voglia, inevitabilmente, è di fare quel passo in più e di sognare una categoria attesa da oltre 30 anni.
La sensazione è senza dubbio di una società che, nelle sue intenzioni, vuole continuare a provare a fare del Taranto una squadra pronta a lottare per le alte sfere della classifica, che vuole misurarsi con squadre forti, note e ricche. Con contesti competitivi e solidi. Non c’è dubbio che la conferma in panchina di Capuano anche come responsabile dell’area tecnica dia tranquillità sull’obiettivo di voler raggiungere risultati importanti. Il punto è un altro.
Se la questione stadio è così cruciale (e lo è senza dubbio), quali sono le reali certezze sulla competitività del Taranto? Sembra un contraddizione in termini. Se si vogliono mantenere le aspettative della scorsa stagione con nomi e conferme importanti (vedi l’ingaggio del portiere Nobile e la riconferma di alcuni giocatori in divenire come Miceli e Calvano senza dimenticare Ferrara) ma dall’altro lato essere in bilico su dove giocare la prossima stagione (anche e soprattutto per responsabilità che risiedono altrove) Come possiamo garantire un campionato con grandi ambizioni? Questa è la grande domanda.
Ti senti come se vivessi con una spada di Damocle sospesa sul tuo cuore.. Ed è un tema cruciale per il futuro tecnico del club. La speranza (quella vera e non quella ostentata da personaggi politici importanti) è che tutto possa davvero andare nell’unica vera direzione che tutti auspicano. E cioè verso il bene del Taranto Calcio nel suo complesso. Per non schiacciare sul nascere sogni e speranze. Perché così, sinceramente, con queste incertezze e questi interrogativi sulla logistica diventa difficile pensare in grande.
