03 luglio 2024, 09:34
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MARSALA – Richieste pene da un anno e mezzo a dieci anni di carcere dal procuratore della Dda di Palermo Pierangelo Padova per i sette imputati nel processo ordinario, in corso davanti al Tribunale di Marsala, scaturito dall’operazione antimafia dei Carabinieri “Hesperia”.
Un’operazione che il 6 settembre 2022 ha visto finire in carcere o agli arresti domiciliari presunti affiliati e fiancheggiatori di Cosa Nostra di Marsala, Mazara del Vallo e Campobello di Mazara. Le accuse a carico degli indagati (in totale 35, con misure cautelari di vario genere) sono associazione mafiosa, concussione, turbata libertà delle aste (nelle aste presso il Tribunale di Marsala), reati in materia di stupefacenti, detenzione illegale di armi, gioco d’azzardo e altri, tutti aggravati da modalità e mezzi mafiosi.
La pena più severa (10 anni di carcere e 9mila euro di multa) è stata chiesta dalla procura della DDA per Stefano Putaggio, 51 anni, marsalese, ex militante del M5S. Queste le altre richieste: sei anni di carcere e 9mila euro di multa per Vito De Vita, 46 anni, cinque anni e 7mila euro di multa per Riccardo Di Girolamo, 45 anni, cinque anni per Filippo Aiello, 77 anni, quattro anni e 6mila euro di multa per Lorenzo Catarinicchia, 43 anni, anche lui di Marsala, un anno e mezzo ciascuno per Nicolò e Bartolomeo Macaddino, 63 e 59 anni, di Mazara del Vallo.
Altri 27 imputati hanno scelto il rito abbreviato e lo scorso 14 dicembre sono stati condannati dal giudice dell’udienza preliminare di Palermo Ermelinda Marfia a quasi 230 anni di carcere, e circa 140 mila euro di multa. La pena più severa (20 anni di carcere) è stata inflitta a Francesco Luppino, 68 anni, di Campobello di Mazara, ritenuto uno dei più fedeli seguaci di Matteo Messina Denaro, e a Francesco Giuseppe Raia, 56 anni, di Marsala.
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03 luglio 2024, 09:34
