in aumento nel pordenonese e nel triestino – .

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I residenti stranieri in Friuli Venezia Giulia passano da 114.863 nel 2020 a 116.624 nel 2021 – per un’incidenza sul totale della popolazione del 9,7%, superiore a quella nazionale (8,9%) ma inferiore a quella del Nordest, che si attesta all’11,2 per cento. Il 40% dei permessi di soggiorno temporanei viene rilasciato per motivi familiari, il che testimonia la preponderanza del ricongiungimento tra i motivi di arrivo. A Trieste e Gorizia prevalgono i permessi di soggiorno per protezione, in provincia di Pordenone il 32,3% viene rilasciato per motivi di lavoro.

LA MAPPA
Sono alcuni dei numeri che compongono la mappa delle presenze straniere in Friuli Venezia Giulia, secondo il Dossier statistico immigrazione 2022 del centro studi e ricerche Idos, presentato ieri all’assemblea elettiva di Anolf Fvg, l’associazione nazionale oltre i confini promosso e sostenuto dal sindacato Cisl. Alla presidenza per il prossimo quadriennio è stato rieletto Ahmed Faghi Elmi che, leggendo in filigrana il Rapporto, ha sottolineato la necessità di “governare l’emigrazione a livello europeo” e di “promuovere maggiori azioni anche a livello regionale per un’accoglienza e un’integrazione seria, che non si limiti alle emergenze ma guardi al lungo termine”.

IL LAVORO
Elementi distintivi di queste azioni, ha proseguito, «devono essere lo sforzo di coinvolgere attivamente le persone che qui arrivano e l’ampliamento delle possibilità di apprendimento dell’italiano. È così che acquisisci diritti e doveri del luogo in cui vivi». Presente all’evento anche l’assessore regionale all’immigrazione, Pierpaolo Roberti, che ha ribadito che «la strada necessaria per l’integrazione è il lavoro. Per questo la Regione, nei limiti delle proprie competenze in materia, ha posto al primo punto della nuova legge sull’immigrazione le politiche del lavoro che devono accompagnare gli stranieri nel loro percorso di inserimento lavorativo in Friuli Venezia Giulia».

IL RUOLO
Ha inoltre riconosciuto ad Anolf «un ruolo particolarmente importante in una logica di raccordo con gli Stati più coinvolti nelle dinamiche migratorie verso l’Italia». Nel 2021 i lavoratori stranieri nel mercato regionale rappresentano il 10,6% del totale e il Friuli Venezia Giulia si colloca al settimo posto tra le regioni italiane per incidenza straniera sugli occupati e al primo posto, insieme al Veneto, per il basso tasso di disoccupazione di questa parte del la popolazione: 9,3%, che comunque supera di oltre quattro punti il ​​tasso di disoccupazione degli italiani. Il 92,1% degli occupati sono dipendenti, anche se nel quinquennio 2016-2021 le imprese gestite da stranieri hanno raggiunto quota 13mila.

LA SCUOLA
Insieme al lavoro, la scuola è l’altro ambito strategico per l’integrazione. Gli alunni con cittadinanza straniera nell’anno scolastico 2020/2021 sono stati 20.091, in calo rispetto alla costante crescita registrata nell’ultimo decennio, ma comunque in grado di rappresentare il 13% della popolazione scolastica complessiva, pari a 154mila 638 unità. Tale percentuale è più alta a Gorizia (16,5%) ea Pordenone (15,3%), mentre a Trieste e Udine supera di poco l’11%. Nelle scuole regionali ci sono alunni di circa 140 nazionalità, portatori di decine di lingue di origine “spesso non adeguatamente valorizzate”, secondo il rapporto.

I NATIVI
Cresce la quota di stranieri nati in Italia, “con valori molto alti” nelle scuole dell’infanzia e primarie. E dopo le medie, quali scuole frequentano gli studenti stranieri? Il Rapporto Idos mostra che anche tra loro è in aumento la scelta della scuola superiore (30,6% nel 2020/2021), così come quella di un istituto tecnico, che ha raggiunto il 41,7%. Le iscrizioni alle scuole professionali sono invece scese dal 29,6 al 27,7 per cento. “Aumenta la quota di stranieri che optano per un percorso di studi magari meno immediatamente spendibile sul mercato del lavoro, ma che probabilmente assicurerà loro un lavoro più remunerativo”, conclude il dossier.

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su Il Gazzettino

 
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