È scontro tra Fabio Rampelli e Concita De Gregorio sulla genitorialità omosessuale. La puntata di “In Onda” di sabato 18 marzo prende spunto dalla manifestazione delle famiglie Arcobaleno di Milano contro lo stop alla registrazione dei figli di coppie omogenitoriali.
Il deputato di Fratelli d’Italia ha citato la lettera di una signora ispanica pentita di aver accettato la pratica di affittare un utero per 15mila dollari: “Non è la cicogna che porta i bambini. Due genitori maschi sono perfettamente liberi di stare insieme e hanno il diritto inalienabile di far sviluppare i propri sentimenti, ma di andare ad affittare un grembo materno e pagare per avere un bambino nel silenzio delle femministe che tacciono sulle donne povere che si lasciano sfruttare …”.
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La co-conduttrice Concita De Gregorio ha risposto con garbo, ma con decisione: “Non sempre va così… non sempre è una questione di strumentalizzazione e ci tengo a precisarlo”, ha insistito Rampelli: “Quasi sempre lo è, le statistiche parlano da soli” e la giornalista lo ha messo alle corde: “Ma lei non ha ancora risposto: cosa dobbiamo fare per questi bambini? Nel 2023 non si sente dire che non sono iscritti all’anagrafe! Un neonato che non ha diritto alla salute, all’asilo… una volta che c’è devi prenderti cura di lui e mandarlo a scuola” e il co-conduttore David Parenzo l’ha assecondata: “Che colpa hanno i bambini? !”.
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Il vicepresidente della Camera ha insistito nel rivendicare la scelta del governo Meloni: “Ricordo che in commissione c’era un’apertura favorevole alle associazioni LGBTQ+ per intraprendere un percorso adottivo… meglio protetto perché poteva indagare sulla paternità o sulla maternità. È un diritto che non puoi cancellare”.