La Regione Basilicata ha avviato la redazione del Piano Forestale Regionale 2023/2042 – .

La Regione Basilicata ha avviato la redazione del Piano Forestale Regionale 2023/2042 – .
La Regione Basilicata ha avviato la redazione del Piano Forestale Regionale 2023/2042 – .

La Regione Basilicata ha avviato la redazione del Piano Forestale Regionale 2023/2042 per il quale dispone di oltre due milioni di euro (1.086.000 annui, per il 2022 e il 2023) nell’ambito dei fondi statali per la strategia forestale, suddivisi tra le Regioni. Lo ha comunicato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, nel corso di un convegno tenutosi ieri all’Università della Basilicata, nel campus di Potenza, sul tema delle foreste e dell’agenda 2030. – ha spiegato Bardi – sarà quello di gestire attivamente le aree boschive per creare le relative filiere sostenibili, così da rendere le foreste più resilienti e capaci di fornire quantità sempre maggiori di servizi ecosistemici a beneficio dell’uomo”. Quanto alla strategia lucana, “è stata subito avviata la stesura del Piano forestale regionale 2023/2042 – ha affermato – che definirà i nuovi obiettivi e le relative linee di azione – ha spiegato – tenendo conto delle specificità socio-economiche, ambientali e paesaggistiche, nonché le esigenze di prevenzione, mitigazione e adattamento del rischio idrogeologico ai cambiamenti climatici e di difesa dagli eventi estremi con particolare attenzione agli incendi boschivi”. Il governatore della Basilicata ha garantito che il nuovo piano forestale “sperimenterà un processo partecipativo con i principali soggetti operanti sul territorio, sia pubblici che privati”. Le azioni operative saranno la programmazione e pianificazione forestale, la revisione dei piani di gestione delle 12 foreste della Regione, la qualificazione degli operatori forestali e la capacità operativa delle imprese forestali, la formazione della figura dell’operatore forestale e del creazione di una produzione vivaistica, che rivitalizzerà il settore partendo dal recupero dei vivai di proprietà della Regione e dalla realizzazione di ‘boschi da seme’ per la produzione di materiale di propagazione autoctono certificato.

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