UMBRIA – Il Messaggero – .

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SPOLETO Due Mondi, da Spoleto e Roma a Bruxelles. Nel pomeriggio di martedì è stata presentata al Parlamento Europeo anche la sessantaseiesima edizione del Festival (24 giugno – 9 luglio). All’incontro, promosso dagli eurodeputati Camilla Laureti e Massimiliano Smeriglio del gruppo S&D, hanno partecipato la vicepresidente Pina Picierno e l’eurodeputato Joao Albuquerque. Prima della presentazione, la presidente Roberta Metsola ha incontrato la delegazione del Festival: il sindaco e presidente della Fondazione, Andrea Sisti, il direttore artistico Monique Veaute e il direttore amministrativo Paola Macchi. «Un ringraziamento particolare va alla deputata europea Camilla Laureti – ha detto Monique Veaute – che ha reso possibile questo incontro e ha sostenuto il Festival e la città di Spoleto in una sede istituzionale così prestigiosa. Un’occasione importante che da un lato conferma l’interesse internazionale per una delle più antiche e importanti manifestazioni culturali italiane, dall’altro apre nuove relazioni per lo sviluppo di progetti anche attraverso i programmi culturali della Comunità Europea. Un modo per salvaguardare, sviluppare e promuovere la diversità culturale e linguistica e il patrimonio culturale, rafforzare la competitività e il potenziale economico dei settori culturali e creativi. La grande partecipazione a questo incontro di osservatori e partner è la conferma che lavorare insieme produce buoni risultati». Camilla Laureti ha poi dichiarato: «La contaminazione tra l’arte e la cultura dei popoli, vero DNA dei Due Mondi, è un contributo alla pace di cui abbiamo bisogno, soprattutto oggi. L’Europa è nata da questo sogno. Quindi, quale luogo migliore del Parlamento Europeo per presentare il Festival? Questa 66esima edizione, grazie al direttore artistico Veaute, si caratterizza per la sostenibilità ambientale e sociale. L’arte, infatti, in tutte le forme previste dalle tante iniziative previste, entra nella società, affrontandone le sfide e le contraddizioni. Penso all’incontro tra attori e detenuti della compagnia SineNomine del carcere di Spoleto o al confronto tra coreografi, registi, direttori artistici, scrittrici sul protagonismo femminile nell’arte mondiale. Infine, la caratura internazionale del Festival ne ha fatto anche un prezioso volano di crescita per Spoleto, le zone interne, l’Umbria. Un pensiero al maestro Giorgio Ferrara perché ha contribuito a rendere internazionale questo evento che, come ha affermato, da Festival dei Due Mondi è diventato un palcoscenico per il mondo». Infine, per il sindaco Sisti: «Quando Menotti concepì, nel lontano 1958, il Festival facendo di Spoleto un luogo iconico per la cultura e l’arte internazionale, lo fece con la precisa volontà di creare uno spazio di dialogo e di unione tra le diverse culture del mondo. Presentare la 66a edizione al Parlamento Europeo insieme alla direttrice artistica Monique Veaute, farlo in questo luogo, sublimazione del concetto di democrazia nel nostro continente, significa affermare lo spirito originario del Festival, riaffermando la forza dirompente della cultura nel rapporto tra i popoli, rilanciando un messaggio di unione e fratellanza in Europa e nel mondo”.

 
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