La regione alpina è ancora illesa ma teme il contagio dal Piemonte
Pur essendo ancora indenne dalla malattia, la Valle d’Aosta ha deciso di intensificare i controlli per prevenire l’infezione da peste suina sul proprio territorio. Lo comunica l’assessorato regionale alla Sanità, “alla luce dell’evoluzione della situazione epidemiologica a più di un anno dalla rilevazione del virus sul territorio continentale”.
Attualmente la peste suina è presente in Piemonte, Liguria, Lazio, Calabria e Campania. “In particolare – si legge in una nota – il fronte della malattia in Piemonte e Liguria si sta lentamente ma progressivamente espandendo sui versanti orientale e occidentale delle aree di primo contagio”.
In base all’ordinanza 2/2023 sono state modificate le misure per l’eradicazione, il controllo e la prevenzione della malattia da applicare nelle aree infette, nelle aree vincolate e nelle zone limitrofe: la Valle d’Aosta è attualmente ancora esenti dalla malattia e sono state sviluppate strategie per limitarne l’ingresso. Nel dettaglio, il Corpo Forestale della Valle d’Aosta, con il supporto di cacciatori addestrati, è impegnato nel monitoraggio del territorio attraverso la ricerca attiva delle carcasse di cinghiale e operazioni di spopolamento della specie. I servizi veterinari delle USL hanno inoltre intensificato i controlli di biosicurezza negli allevamenti di suini e cinghiali. L’Istituto Zooprofilattico, inoltre, effettua analisi per la ricerca del virus in tutte le carcasse di cinghiali e suini trovati morti. Tutte queste operazioni di monitoraggio e controllo vengono svolte anche nel Parco Naturale del Mont Avic e nel Parco Nazionale del Gran Paradiso.
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