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Di certo una brutta figura per Gustav Isaksen, il 22enne esterno danese appena acquistato dalla Lazio. Con lui è sbarcato a Roma il fratello Emil lo scorso 7 agosto. E martedì sera, in occasione della sfida di Champions League tra Lazio e Atletico-Madrid, era in tribuna dell’Autorità insieme ad altri tre amici, tutti rigorosamente con indosso la maglia di Isaksen (che gli aveva regalato i biglietti) per la sua debutto in campo. Così tra gli spalti c’erano quattro ragazzi tra i 20-25 anni, tutti biondi e pallidissimi. Erano già stati avvistati “ubriachi” nel pomeriggio in via del Corso, hanno bevuto tutto prima del calcio d’inizio nell’area ospitalità al punto da costringere il personale a chiudere per loro il bar. Poi sono andati a prendere la birra in altri punti dello stadio e poi si sono seduti sulla tribuna di Montemario (settore autorità). Più di una volta è stato chiesto loro di calmarsi dagli steward, con il passare dei minuti sono diventati fastidiosi, infastidendo il pubblico tra cui – visti i posti – molti familiari di altri giocatori e è dovuta intervenire la polizia. Ma non è bastato a calmare gli animi.
L’ARRESTO
Due dei quattro giovani hanno resistito e hanno insultato i poliziotti “vaffanculo”. Tra i due però non c’era Emil Isaksen. I due tifosi danesi sono stati arrestati allo Stadio Olimpico per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e ieri mattina sono stati condannati, al termine del processo immediato, dove hanno scelto la procedura del patteggiamento, ad una pena di 2 mesi e 20 giorni con l’accusa di pena sospesa. La situazione è degenerata martedì sera quando i poliziotti del commissariato Prati li stavano portando in questura per identificarli. In quel momento, infatti, dopo i disordini già verificatisi sugli spalti, due dei quattro arrestati hanno iniziato a inveire contro gli agenti, pronunciando frasi offensive in inglese del tipo “Fuc… the Police. La polizia italiana merda…”. I due ragazzi non hanno voluto calmarsi: per diversi minuti hanno continuato a offendere la polizia, arrivando anche a contatto fisico con qualche spintone e poi altri insulti. Trattenuti durante la notte nelle celle di sicurezza della Questura, i due arrestati ieri mattina si sono presentati in tribunale con addosso ancora la maglia della Lazio.
LE MISURE
La pena è stata sospesa ma l’azione amministrativa è seguita parallelamente all’azione penale. Per il 24enne e il 27enne finiti in custodia diretta la Questura ha emesso due Daspo della durata di cinque anni. Per i prossimi cinque anni il provvedimento impedisce loro di accedere a tutti gli impianti sportivi del territorio nazionale dove si svolgono partite di calcio di qualsiasi livello e/o categoria. Analogamente sono state comminate multe anche per gli altri due amici, tra cui il fratello del giocatore. Si tratta, nello specifico, di sanzioni per violazione delle norme di utilizzo dell’impianto sportivo.
Ma la partita Lazio-Atletico ha riservato altre “sorprese”. Nel corso dei controlli per l’accesso all’Olimpico per il pubblico spagnolo, la polizia ha rinvenuto e sequestrato undici fumogeni dalle disposizioni di altrettanti tifosi che saranno stati sottoposti anche a Daspo. Viene stilato un divieto di avvicinamento anche per altri tre tifosi biancolecelesti trovati in Curva Nord con altrettanti fumogeni. Una volta deferiti all’autorità giudiziaria, verranno proposti anche per il Daspo. Finisce così la partita di martedì, non dal punto di vista calcistico. Ed è solo l’inizio.
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