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«Strade vecchie e inadeguate, serve urgentemente un cambio di passo» La Nuova Sardegna – .

Olbia. La locomotiva continua a correre su binari sempre più fatiscenti. È il grande limite della Gallura: da un lato il boom demografico e la crescita delle imprese, dall’altro le infrastrutture che diventano anno dopo anno sempre più inadeguate. Basti pensare alle strade. È ancora una specie di mulattiera asfaltata che collega Olbia con Arzachena, Palau E Santa Teresa. Dopo decenni di promesse e qualche progetto approvato, da queste parti non si è ancora vista nemmeno una ruspa. E poi c’è il Olbia-Tempio: di per sé striminzito, è interrotto anche da dieci anni e mezzo a causa dello sterminato cantiere ai piedi del Monte Pino. Più volte il Tag, cioè il tavolo delle associazioni galluresi, ha protestato e ha fatto sentire la sua voce. Alla fine, però, ancora nulla si è mosso. Così ora Mirko Idilisegretario generale di Cisl Gallura, approfitta del recente insediamento della giunta regionale per chiedere che il caso Gallura venga preso sul serio. «Lo dicono i numeri – dice Idili –. Questo territorio ha ripreso a correre e ora più che mai rappresenta la locomotiva dell’insieme Sardegna. Come notato da CipnesLa Gallura, trainata in particolare da Olbia, è prima in Italia anche per tasso di crescita delle imprese. Ma questo è un ambito che necessita di essere accompagnato in questa crescita. A partire proprio dalle infrastrutture”.

Strade. Più di un anno fa il Tag avevano protestato con bandiere e striscioni per chiedere l’inizio dei lavori di costruzione della nuova strada tra Olbia e Santa Teresa. La progettazione dei primi due lotti, i più importanti e impegnativi, è pronta. E ci sarebbero anche risorse disponibili. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, a gennaio durante la campagna elettorale in Sardegna, parlò di 475 milioni di euro già disponibili. Ma nessuna notizia sull’inizio dei lavori. «Nonostante le tante sollecitazioni, questa strada è ancora ferma – dice Idili -. E non può certo essere l’attuale arteria a collegare ancora territori così importanti, che d’estate, tra l’altro, registrano un importantissimo boom di presenze. È pericoloso e inadeguato, la gente continua a morire”. Poi l’Abbasanta-Buddusò, le ferrovie d’altri tempi e ovviamente l’Olbia-Tempio, interrotta dal giorno del ciclone Cleopatra. «Va riaperta – prosegue Idili –, ma non bisogna puntare solo sul Monte Pino. Quella sezione dovrebbe essere semplicemente una sezione di una strada nuovo e più veloce in grado di collegare l’alta e la bassa Gallura. Se vogliamo davvero accompagnare la Gallura nella sua crescita è necessaria una riflessione su questo territorio. Parliamo di interventi non più rinviabili”. Così l’appello al nuovo governatore Alessandra Todde e all’assessore ai lavori pubblici Antonio Più. «Convochino subito il tavolo permanente creato in passato dalla Regione – dice il segretario della Cisl Gallura –, coinvolgendo sindaci, parti sociali e Anas. Non possiamo continuare a perdere tempo”.

Volta pagina. Le attuali infrastrutture, quindi, non reggono più il peso dei numeri e dello sviluppo della Gallura. «Questo territorio guarda con molta attenzione verso due direzioni importanti: laagroalimentare e il nautico – sottolinea Mirko Idili –. E a proposito di distretto nautico, per quest’area rappresenterà un’enorme opportunità in termini di investimenti, crescita e occupazione. Non possiamo sprecarlo. E non mi riferisco solo alle infrastrutture materiali, ma anche a quelle immateriali. E questo è tutto formazione della massima qualità. In questo ambito dobbiamo investire anche su questo aspetto, creando conoscenze, competenze e quindi nuove professionalità. La nascita dei corsi di laurea in Ingegneria navale ad Olbia va sicuramente in questa direzione”.

 
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