La situazione non è quella del 2012. Lo ha affermato Daniele Pradè nella conferenza stampa della scorsa settimana, e oggettivamente non si può smentirlo se si guarda la mera classifica. Poi c’era una squadra che era sopravvissuta negli ultimi giornioggi però il gruppo viola è reduce da una finale e da terza qualificazione europea consecutiva. Dobbiamo però andare oltre.
Molti alla fine della fila
Innanzitutto perché l’ottavo posto, anche secondo la dirigenza, non può essere considerato un risultato positivo. E allora perché, oggettivamente, il bisogno di aria fresca è più di una sensazione. Molti giocatori della rosa attuale portano le stigmate di chi ha finito le cartucce e non ha niente di più da dare di chi è già andato ben oltre i propri limiti. E anche le ragioni dopo tre finali perse e con la prospettiva di un altro viaggio infinito attraverso l’Europa meno importantesono difficili da trovare.
Voglia di volti nuovi
Quell’aria nuova portata da Raffaele Palladino, a cui di certo le motivazioni per fare bene in un posto come Firenze non mancano, va dunque estesa anche alla squadra. Quale Non significa ricostruire completamente, perché sicuramente ci sono giocatori da cui ripartire, ma la maggior parte sì. Non sarà come nel 2012, però i fan vogliono vedere volti nuovi e – forse – a non vedere più quelli di chi ha recentemente dimostrato di non meritare la maglia viola.
Related News :