CASERTA – Voti comprati dagli imprenditori a favore dei politici che poi ricambiano con gli appalti pubblici. È questo lo scenario clientelare che emerge dall’indagine coordinata dai pm Armando Bosso e Giacomo Urbano della Procura di Santa Maria Capua Vetere.
Questa mattina sono state imposte le manette a un assessore ai Lavori pubblici del comune di Terra di Lavoro, ad alcuni dipendenti dello stesso ente e ad alcuni imprenditori. Tutti accusati di reati contro la pubblica amministrazione. L’inchiesta mette in luce, ancora una volta, un collaudato sistema di malaffare e di politica finalizzato, da un lato, ad arraffare voti, dall’altro a raccogliere tangenti in cambio di favori per ottenere appalti. L’assessore ai Lavori Pubblici finisce agli arresti domiciliari Massimiliano Marzoil direttore dei Lavori Pubblici, Francesco Biondi: il responsabile dell’Urbanistica Giovanni Natale; il dipendente dell’ufficio tecnico del comune di Caserta, Giuseppe Porfidia, e l’imprenditore Gioacchino Rivetti.
Ci sono anche quattro indagati a piede libero: Gli ultimi 4 indagati, tutti a piede libero, per i quali la Procura aveva chiesto gli arresti domiciliari sono Magdi Kachermi, capo della segreteria politica di Marzo, gli imprenditori Giuseppe Piscitelli, Michele Campanile e Pasquale Marotta. Nel registro degli indagati figura anche il nome di Emiliano Casale, vicesindaco di Caserta per il quale il reato di corruzione elettoralecioè acquisto di voti.
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