“Botero era l’artista della felicità: guardiamo le sue opere e possiamo godere di ciò che dice”. Il critico d’arte Vittorio Sgarbi ha regalato un momento molto speciale al Parco della Lumaca dove venerdì si è svolto “Mi Querida Pietrasanta”, un’iniziativa de “Le Botteghe di Pietrasanta” per rendere omaggio alla coppia di artisti Fernando Botero e Sophia Vari a un anno dalla scomparsa. Oltre 250 gli invitati al cocktail dinner che ha riunito istituzioni, galleristi, collezionisti, giornalisti, imprenditori e influencer, oltre al maxi-violinista vestito di rosso e ai ragazzi dell’associazione artistica “Stagi” che hanno realizzato un’opera dal vivo. L’occasione – possibile grazie al sostegno della proprietà del Grand Hotel Principe di Piemonte e della Banca Versilia Lunigiana e Garfagnana – ci ha permesso di partecipare alla visita guidata con la critica d’arte Paola Gribaudo alla cappellina della Misericordia e di ammirare il carboncino su tela “La donna col gatto” realizzato da Botero nel 2011 messo a disposizione dalla galleria Federico Contini. “Tutti noi immaginiamo ancora Botero e Sophia passeggiare in centro – dice il presidente delle ‘Botteghe’ Gianluca Borgonovi – e per tutto quello che hanno dato a Pietrasanta abbiamo voluto ringraziarli in questo modo”. Dopo i saluti del sindaco Alberto Giovannetti, è stata Lina Botero, figlia dell’artista (con lei Ileana Bouboulis, figlia di Vari) ad annunciare che il 16 settembre saranno esposte a Roma oltre 100 opere: “Sento che stasera ci accompagnano e sarebbero mossi da questo affetto”. Infine, la lectio magistralis di Sgarbi: “Botero era un grande artista popolare che i miei colleghi odiavano per pura invidia. Sophia, invece, rappresentava il mondo astratto. Entrambi facevano di una piccola città toscana, rimasta nei suoi confini, un luogo di mondo”.
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