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Progetti di energia eolica. Ora Umbria e Marche sono unite – .

I Comitati contro l’eolico di Umbria e Marche fanno fronte comune, avviano un coordinamento e programmano un incontro a cui inviteranno sindaci, associazioni e categorie economiche, oltre ai singoli cittadini. Il primo incontro si è tenuto martedì scorso e ha riunito i comitati con i rappresentanti dei territori di Foligno, Valtopina, Nocera Umbra, Gualdo Tadino, Serravalle di Chienti, Camerino e Pieve Torina, su iniziativa del Comitato ‘Un’altra idea per l’Appennino’. L’obiettivo era analizzare e approfondire la situazione che segue i numerosi progetti di parchi eolici industriali presentati al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), che interessano il territorio dell’alta collina e della montagna di Umbria e Marche. Nella nota si parla di un “assalto” con 70 torri che “trasformerà in modo irreversibile il contesto naturale dei territori montani”. I presenti all’incontro hanno concordato che la realizzazione degli impianti dei progetti presentati “compromette in modo irreversibile le peculiarità e i valori panoramici, naturalistici, ambientali e di biodiversità di aree non idonee e incompatibili per interventi industriali di questa natura e scala”. È stato sottolineato che “i territori interessati da questi impianti costituiscono un patrimonio indispensabile per il mantenimento e lo sviluppo delle comunità collinari e montane, che costituiscono l’ossatura socio-economica della dorsale appenninica e che ancora resistono e si oppongono strenuamente al continuo spopolamento”. I Comitati hanno sottolineato l’importanza delle energie rinnovabili “ma la non condivisione dell’aggressione ai nostri territori, attuata in un contesto in cui la crisi climatica è spesso usata a pretesto dagli imprenditori dell’eolico, che decidono dove e come realizzare gli impianti, senza tenere conto della volontà delle comunità coinvolte”. Per i Comitati è necessaria partecipazione e coinvolgimento nell’attuazione delle linee guida ministeriali, che lasceranno alle Regioni la decisione sulle aree idonee.

 
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