Le foto con la pistola e il braccialetto elettronico. Ecco perché il rapper Baby Gang è tornato in prigione – .

Le foto con la pistola e il braccialetto elettronico. Ecco perché il rapper Baby Gang è tornato in prigione – .
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La pistola puntata, la marijuana, il braccialetto elettronico. Sono queste le foto che hanno convinto la Terza Corte d’Appello di Milano a denunciare Piccola banda, al secolo Zaccaria Mouhib, in carcere. A tradire l’idolo trapper delle nuove generazioni sono state le immagini condivise sulla sua pagina Instagram e utilizzate per promuovere il suo nuovo album-“L’angelo malvagio” – rilasciato il 26 aprile, pochi giorni prima di finire nuovamente dietro le sbarre. I legali del cantante italo-marocchino assicurano che il post sociali con foto e video era stato “autorizzato” dai giudici, ma forse i giudici non si aspettavano una tale dimostrazione di criminalità.

Nelle immagini, ancora visibili sulla pagina Instagram di Baby Gang, la 22enne sfoggia quasi con orgoglio il braccialetto elettronico al piede, restrizione impostagli dal tribunale a partire dallo scorso gennaio in seguito ad una nuova accusa di aggressione armata nei confronti di un amico. Tra le foto social, cinque in totale – pubblicate a partire dall’uscita del nuovo album – c’è anche lo scatto che ritrae il trapper in macchina tra sacchi di marijuana tenendone uno pistola d’oro. Nel post Baby Gang punta l’arma verso l’obiettivo della telecamera, quasi sfidando chi la guarda.

Il pericolo di recidiva

Per questo e per altri motivi il tribunale ha sospeso gli arresti domiciliari, motivando la scelta con parole precise: “Ha comunicato con un numero imprecisato di soggetti, pubblicando fotografie su Instagram, dove è ritratto con in mano una pistola puntata verso la telecamera, ostentando il braccialetto elettronico”. Sarebbe stato quindi proprio lui a tradirloostentazione di oggetti e simboli che richiamano la criminalità e che, per i giudici, fanno ancora di lui un soggetto pericoloso con la concreta possibilità di “reiterazione di fatti simili“. Prima del nuovo arresto, il trapper era agli arresti domiciliari in attesa di scontare condanne di primo grado a 4 anni e 10 mesi per una rapina e a 5 anni e 2 mesi per una sparatoria avvenuta nell’estate di due anni fa in una zona del Milanese. vita notturna.

Lo scorso 26 marzo attraverso il suo account Instagram aveva scritto alcune battute rivolte ai suoi fan: “Giudicato colpevole da un branco di pecore, hanno cercato di rendermi debole solo perché non seguo le loro regole, ma… molte persone mi dicono di cambiare quella mentalità, ma finché non cambierà questa società rimarrò lo stesso ribelle di sempre”. Nei prossimi giorni i legali di Baby Gang presenteranno ricorso formale all’avvocatura Tribunale del Riesame ma nel frattempo il trapper resta detenuto nel carcere di Lodi.

Il 4 giugno dovrà tornare in tribunale per il processo di secondo grado per la sparatoria.

 
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