RIOT V – Strade cattive – .

RIOT V – Strade cattive – .
RIOT V – Strade cattive – .

votazione
7.5

  • Bande:
    RIOT V
  • Durata: 00:51:33
  • Disponibile dal: 10/05/2024
  • Etichetta:
  • Fuoco atomico

Streaming non ancora disponibile

Donnie Von Stavern non si arrende, anzi, prosegue dritto, come una ruota fumante di una ruggente Harley Davidson, lasciando sull’asfalto la sua impronta indelebile.
Ed è con questa immagine che diamo il benvenuto alla nuova avventura di Johnny, l’uomo-foca dell’heavy metal, protagonista indiscusso della storia di Riot (prima) e Riot V (oggi), finalmente tornato in azione dopo sei anni di silenzio, guidati ancora una volta dal bassista americano.
Era infatti il ​​2018 quando il quintetto newyorkese pubblicava l’eccellente “Armor Of Light”, secondo album uscito dopo la scomparsa di Mark Reale, avvenuta nel gennaio 2012. Un full-lenght che aveva messo in luce tutte le potenzialità di una band capace di lanciare il primi segnali di una certa solidità, sia in termini di stabilità della formazione (spesso punto debole negli anni precedenti) che dal punto di vista dello spirito d’azione, messo a dura prova dalla prematura scomparsa dello storico chitarrista.
Avvertenze che trovano ulteriore riconoscimento con il presente “Mean Streets”, un autentico inno alle radici street, melodiche e grintose del metal proposto dalla band americana, che rende giustamente omaggio a quegli album fondamentali per la futura storia dei Riot, come così come quel modo di intendere l’heavy/speed made in USA: da “Rock City” a “Fire Down Under” fino all’immancabile “Thundersteel”.
“Mean Streets” racconta nel dettaglio questa eredità: narra l’eterno amore per un genere immortale, unendo l’heavy degli esordi con la forza del power metal. Passione viscerale, dimostrata anche, come detto, dalla rockezza di una formazione giunta al terzo lavoro consecutivo, e il cui risultato è limpido e sorprendente.
Oltre alla garanzia e al marchio assicurati dalla presenza dello stesso Von Stavern, è sicuramente la performance di Todd Michael Hall a donare all’album quell’elemento in più, capace di andare oltre il semplice canto pulito e aggraziato. Dalle corde vocali della cantante americana, infatti, traspare quel mix di melodia e grinta, simbolo assoluto del gruppo newyorkese: e basta ascoltare la prima parte dell’album (fino a “Higher” ) per avere la dimostrazione di quanto appena scritto.
Ma in realtà è tutta la band a costruire dodici canzoni (di cui un paio, per la verità, sarebbero forse rimaste nel cassetto) dirette, di impatto immediato, orecchiabili al 100%, favorite anche da una produzione più che buona: da dall’opener “Hail To The Warriors”, alla corale e sacerdotale “Feel The Power” (hai detto “Grinder”?), dalle fulminee “High Moon” e “Higher” alla melodica “Love Beyond The Grave” e “Mean Streets”, senza dimenticare “Lost Dreams”, i classici da ascoltare on the road, spingendo continuamente sull’acceleratore, sfrecciando verso la libertà.
Valeva la pena aspettare? Certamente, e ora non ci resta che ascoltare:”la longevità di una band deriva dalla buona musica” disse un giorno Reale, e finché Riot V produrrà dischi simili, l’eredità lasciata dallo stesso Mark non è assolutamente in pericolo.

 
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