“Ho sempre paura che il tumore di mamma possa ripresentarsi, ci scriverò una poesia o una canzone” – .

“Ho sempre paura che il tumore di mamma possa ripresentarsi, ci scriverò una poesia o una canzone” – .
“Ho sempre paura che il tumore di mamma possa ripresentarsi, ci scriverò una poesia o una canzone” – .

Il fan numero uno di Ghali è mamma Amel che a 38 anni, quando suo figlio aveva solo 8 anni, ha dovuto affrontare un cancro al seno, riuscendo fortunatamente a riprendersi. Tra i due c’è un rapporto simbiotico e il cantante ha voluto raccontare quei giorni di paura all’evento “Ieo con le donne”, l’incontro voluto per la prima volta dall’oncologo Umberto Veronesi e ormai una tradizione consolidata che continua anche dopo la sua scomparsa.

Tumore della madre

«Va tutto bene, la mamma è qui con noi». Debutta così Ghali, appena salito sul palco del Teatro Manzoni di Milano. Tra il pubblico ci sono donne, pazienti ed ex pazienti, dell’Istituto Europeo di Oncologia. È un modo per il rapper di esorcizzare “l’emozione”, spiega, dichiarando subito i suoi sentimenti. Timidamente, quando parla della malattia che sua madre Amel ha dovuto affrontare – il cancro al seno – all’inizio ne parla come “quella cosa che è successa”.

«Pensavo di preparare un piccolo discorso, ma per certe cose non ci si può preparare», sorride. È una storia che “è iniziata tanti anni fa”, racconta, “e negli anni ho notato anche la differenza nel modo in cui viene affrontata adesso. Ci sono passato per la prima volta nel 2001. Era un’altra volta, altre cure, persino un’altra volta per me e lei. Ma una volta superato tutto è cambiato in meglio. Molte cose sono cambiate in me, in noi, nella nostra vita”.

La malattia di Amel è arrivata in un momento difficile. Ghali era un bambino, frequentava la scuola elementare. «Nel frattempo ci avevano sfrattati, non avevamo casa. Ma è stato pazzesco come, non appena l’ho superato, tutto sia migliorato. Una luce è entrata nelle nostre vite, ci hanno regalato la casa, ho iniziato a vivere nel quartiere che poi mi ha cresciuto e che ci ha dato tanta creatività e forza: Baggio, il mio quartiere. Entrò la fede, cominciai a credere molto in Dio. Si è accesa la mia passione per la musica. Ne siamo usciti alla grande”.

Grazie ai medici

Poi, però, prosegue Ghali, «dopo tanti anni pensavamo di lasciarcelo alle spalle, ma durante il Covid è tornato. E abbiamo avuto la fortuna di essere seguiti da dei medici incredibili e fantastici che ci hanno salvato ancora una volta, li ringrazio e faccio loro un applauso. Ho tanta ammirazione per te, mi ispiri tantissimo e sei anche un esempio. Mia madre ha sempre voluto che diventassi pilota o medico», ammette, scatenando l’ilarità del pubblico, sottolineata anche dal commento dell’attrice Lella Costa, accanto a lei sul palco: «Meno male che non l’avete ascoltata» .

Ghali emozionato

«Aiutatemi», chiedono Ghali e Lella Costa, in un momento in cui torna l’emozione. Non è facile parlare qui oggi, ribadisce l’artista. Mamma Amel lo guarda, è seduta in prima fila. «Non sono nessuno per dire quale sarebbe il modo di affrontare questa cosa, non saprei cosa dire perché davanti a me ho persone che hanno vissuto” la malattia “in prima persona. Cosa potrei dirti? Siete voi che mi avete salvato. Siete gli amici di mia madre che erano lì in quel momento e che mi hanno tenuto compagnia, che sono venuti a prendermi alle elementari per portarmi in ospedale. Sei tu, sono i dottori. Ero semplicemente lì”.

Però, conclude tra gli applausi e gli appelli di chi vorrebbe sentirlo cantare, «mi sembra una buona occasione per cominciare a pensare a qualcosa. O magari scriverò una poesia o una canzone a riguardo – riflette – È una cosa che mi sta a cuore, so che fa paura. E ho paura. Ho paura di ritornare, di riaprire certe porte, certe stanze. Ecco perché ho dei problemi.”

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