Italia, Francia e Samp-T – Il Post – .

Una batteria di difesa aerea Patriot statunitense utilizzata in Grecia l’8 novembre 2017 (foto/AP del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti)

I governi dei due Paesi esitano a fornire le loro batterie antiaeree all’Ucraina, che chiede loro di proteggersi dai missili russi: solo che il G7 si terrà in Puglia e le Olimpiadi a Parigi, e servono anche da deterrente

Giovedì, il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, durante la riunione dei ministri degli Esteri del G7 a Capri, ha ribadito l’urgenza di fornire all’Ucraina sistemi di difesa antiaerea contro i continui bombardamenti dell’esercito russo. Le dichiarazioni di Stoltenberg seguono decine di appelli del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj, che nelle ultime settimane aveva più volte denunciato la carenza di armi e munizioni a sua disposizione e la sproporzione rispetto agli alleati russi.

I dispositivi più efficaci con cui è stata garantita finora la difesa antiaerea dell’Ucraina sono fondamentalmente due: i Patriots di fabbricazione americana e i Samp-T di fabbricazione italo-francese. Il loro compito è essenzialmente quello di intercettare i missili (anche quelli ipersonici) diretti verso un determinato bersaglio, abbattendoli mentre sono in aria con altri missili terra-aria.

Ma ci sono problemi con l’ulteriore spedizione rapida di entrambi questi dispositivi. Per quanto riguarda i Patriots, negli Stati Uniti si è verificato uno stallo politico che impedisce al presidente Joe Biden di inviare a Zelenskyj nuove armi e munizioni, comprese quelle per la difesa antiaerea. Dallo scorso ottobre il Partito repubblicano si oppone all’approvazione del nuovo “pacchetto” di aiuti per ragioni essenzialmente di propaganda elettorale, su istigazione dell’ex presidente Donald Trump che sarà il candidato repubblicano alla presidenza a novembre.

Per quanto riguarda Francia e Italia, i due paesi produttori di Samp-T, nel febbraio 2023 hanno inviato congiuntamente una prima batteria antiaerea in Ucraina. Ma quest’anno entrambi dovranno gestire grandi eventi, rispettivamente le Olimpiadi di Parigi e il G7 in Puglia. E spesso in queste occasioni gli Stati hanno bisogno di strumenti militari deterrenti, per non volersi privare di altre batterie antiaeree. Le Olimpiadi si svolgeranno tra la fine di luglio e la metà di agosto e il presidente francese Emmanuel Macron ha più volte ribadito di voler fare il massimo sforzo per evitare attentati e sventare minacce terroristiche. È quindi molto probabile che almeno una batteria Samp-T (che in Francia si chiama Mamba) viene utilizzato con questa funzione: ciò spiega l’esitazione del governo francese nel valutare una nuova spedizione all’esercito ucraino.

Anche in Italia si discute della possibilità che il governo di Giorgia Meloni invii una nuova batteria Samp-T. Dal 2013 l’Italia ne ha a disposizione cinque. Non ci sono informazioni certe ed ufficiali su come vengono utilizzati, anche per ragioni di sicurezza nazionale. Uno viene solitamente utilizzato per esercitazioni di difesa sia a livello nazionale che NATO, quando i vari paesi membri dell’alleanza militare effettuano simulazioni di interventi congiunti. Altri vengono utilizzati all’estero, in coordinamento con la Nato: tra giugno 2016 e dicembre 2019 uno è stato inviato in Turchia, a Kahramanmaras, per difendere il confine orientale da possibili attacchi missilistici provenienti dalla Siria; uno è ancora in Kuwait, per l’operazione militare “Inherent Resolve” lanciata dagli Stati Uniti per contrastare l’Isis in Siria e Iraq; un altro è stato utilizzato tra l’aprile 2023 e l’inizio di marzo 2024 a Malacky, in Slovacchia, sempre in un’operazione NATO.

Recentemente ha alimentato una polemica la possibilità che il governo italiano possa inviare quest’ultima batteria, quella slovacca, in Ucraina. Ma è un’ipotesi abbastanza fragile. Secondo quanto riferiscono fonti del Ministero della Difesa, infatti, quella batteria dovrà molto probabilmente essere utilizzata per garantire la difesa antiaerea attorno a Borgo Egnazia, la lussuosa località in provincia di Brindisi dove, dal 13 al 15 giugno, Si svolgerà un evento più importante del G7 a guida italiana, quando i capi di Stato e di governo delle sette democrazie più ricche e potenti del mondo si incontreranno per colloqui e discussioni. I protocolli di sicurezza in questi casi richiedono le massime garanzie e l’utilizzo dei dispositivi militari più efficaci: e la Samp-T è la soluzione più ragionevole rispetto alle alternative possibili, come l’invio al largo delle navi da guerra dotate degli stessi missili Aster-30 costa brindisina. Nel 2025 la stessa batteria potrebbe poi essere utilizzata per il Giubileo di Roma, come già accaduto tra il 2015 e il 2016 in occasione dell’ultimo Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco.

Una batteria Samp-T al salone aereo internazionale di Le Bourget, a Parigi, il 19 giugno 2023 (Ludovic Marin/LaPresse)

Ma Patriot e Samp-T furono dispositivi che si rivelarono fondamentali per la difesa antiaerea dell’Ucraina. A partire dal dicembre 2022, quasi dieci mesi dopo l’inizio dell’invasione e dopo che i bombardamenti russi avevano causato enormi danni alle strutture militari e civili provocando centinaia di morti, i primi a inviare le batterie Patriot sono stati gli Stati Uniti. Pochi mesi dopo anche gli alleati europei fecero lo stesso, anche se in misura molto più limitata. All’inizio di febbraio 2023, dopo una lunga trattativa, Francia e Italia hanno concordato di inviare congiuntamente in Ucraina una batteria Samp-T con diverse decine di missili, che è entrata effettivamente in funzione a partire da metà giugno 2023 dopo un lungo periodo di addestramento dei Militare ucraino.

Patriot e Samp-T presentano differenze tecniche e operative significative, ma funzionano in qualche modo allo stesso modo. Ogni batteria è composta da vari camion blindati, detti moduli, che viaggiano insieme e vengono poi posizionati a breve distanza l’uno dall’altro, vicino all’obiettivo da proteggere: su un camion è installato un radar che monitora l’eventuale presenza di proiettili nel aria da intercettare, su un’altra (o su altre) i lanciatori con i missili che, guidati a distanza dal radar, abbattono eventuali attacchi; su altri camion ci sono i soldati che analizzano i dati e pianificano gli eventuali interventi da effettuare, i generatori per garantire energia elettrica a tutti gli apparati e i depositi missilistici con cui rifornire i lanciatori (i Patriots possono lanciare al massimo quattro missili al a breve distanza l’una dall’altra, la Samp-T al massimo otto). Se necessario, le batterie possono essere spostate in un’altra zona e rese nuovamente operative entro un’ora.

Dopo quasi un anno e mezzo da quando l’Ucraina ha ricevuto i primi sistemi di difesa antiaerea, però, alcune di quelle batterie Patriot e Samp-T sono state danneggiate o colpite dalle bombe russe, altre più semplicemente hanno consumato tutte le loro scorte di missili, e quindi sono rimaste sono inutilizzabili. Non ci sono notizie ufficiali, in particolare, sulla batteria italo-francese Samp-T: a gennaio fonti russe avevano parlato della sua demolizione, ma le voci non erano state confermate da Italia e Francia, né soprattutto dall’Ucraina. Quello che è certo, però, è che la batteria ha smesso di funzionare a pieno regime, probabilmente a causa del progressivo esaurimento delle scorte.

– Leggi anche: Gli attacchi russi alle infrastrutture energetiche ucraine sono cambiati

L’Ucraina è quindi tornata ad essere vulnerabile e i bombardamenti russi hanno sempre più successo. Di fronte a questa situazione, la Germania è stata tra i Paesi più determinati, ribadendo la necessità di aiutare Zelenskyj. Il governo tedesco, che lo scorso dicembre aveva inviato una delle sue batterie Patriot in Ucraina, ha annunciato il 13 aprile l’invio di una seconda batteria. Mercoledì il ministro della Difesa Boris Pistorius e il ministro degli Esteri Annalena Baerbock hanno scritto agli Stati membri dell’Unione Europea e della NATO per esortarli a dotare l’Ucraina di nuovi sistemi di difesa aerea.

Vedi altro

Tuttavia, se alcuni governi esitano, non è solo dovuto alla necessità di gestire in sicurezza eventi straordinari. Indipendentemente dalle Olimpiadi o dal G7, infatti, i comandi degli eserciti di diversi Paesi europei – tra cui l’Italia – sono preoccupati per il progressivo svuotamento delle riserve e dei depositi di armi in seguito alla spedizione di armi e munizioni verso l’Ucraina. Ad esempio, dopo vari trasferimenti diretti al governo Zelenskyj, nel 2023 l’Italia ha scelto una diversa modalità di sostegno: privilegiando contratti tra il governo ucraino e le aziende italiane produttrici di armi pubbliche e private, con commissioni passate nel giro di un anno da 3,8 a 417 milioni di euro. Non più, cioè, armi di cui l’esercito italiano si priva per donarle all’Ucraina, ma armi di nuova produzione che il governo ucraino acquista dalla nostra industria della difesa.

Il Ministro della Difesa Guido Crosetto alla Camera dei Deputati durante il question time, 27 marzo 2024 (ANGELO CARCONI/ANSA)

C’è la possibilità che la situazione di stallo possa essere risolta nei prossimi giorni. Nelle ultime ore i repubblicani americani sembrano aver deciso di porre fine al boicottaggio del nuovo “pacchetto” di aiuti all’Ucraina, anche per il rinnovato allarme del segretario della NATO e dei dirigenti della CIA, l’agenzia di intelligence americana, circa un possibile crollo imminente della resistenza ucraina. Sabato è previsto il voto della Camera sul provvedimento che prevede, tra l’altro, lo stanziamento di 60 miliardi di dollari per aiuti militari da inviare all’Ucraina. Come spesso accade, le decisioni degli Stati Uniti poi orientano i tempi e le scelte dei Paesi europei e sbloccano la situazione.

Continua sul Post

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

NEXT Primo Maggio rovinato dal maltempo, previsioni di pioggia, grandine e vento; Previsioni fino a venerdì – .