chi se lo merita e quando arriva. Riduzioni del premio alla produzione – .

Roma, 30 aprile 2024 – Un’indennità fino a 100 euroa partire da gennaio 2025, per i dipendenti con famiglia e redditi medio-bassi. Bonus alla produzione tassati solo al 10% (fino a un importo massimo di 3mila euro) dal 2025 in poi. Infine, la conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo anche il prossimo anno. Arrivano nuove regole per i redditi Irpef e Ires. Il decreto che, salvo sorprese dell’ultima ora, sarà varato oggi dal Consiglio dei ministri era infatti già pronto una settimana fa. Poi, però, è arrivata la luce rossa da parte del ministero dell’Economia per un problema di copertura sul tredicesimo bonus. Tanto che, per molti giorni, il provvedimento è rimasto in bilico, anche con l’opzione di un rinvio all’anno prossimo o di una riduzione del bonus a 80 euro. Poi, però, ha prevalso la linea del premier, che ha chiesto e ottenuto il via libera al suo ministro dell’Economia.

Così, nell’incontro serale con i sindacati, a Palazzo Chigi, La Meloni ha confermato il provvedimento, che sarà inserito nel pacchetto di misure da varare in vista del 1° maggio. “Questo provvedimento – ha sottolineato il presidente del Consiglio – si inserisce nel più ampio lavoro che il Governo ha svolto finora per difendere il potere d’acquisto delle famiglie e dei lavoratori, soprattutto di quelli più esposti. In questi sedici mesi di governo, infatti, abbiamo scelto di concentrare le risorse che avevamo a disposizione su interventi redistributivi”.

In particolare, nell’ultima versione della bozza del decreto circolata ieri a Palazzo Chigi, si prevede che il tredicesimo bonus (sarà pagato nel gennaio 2025) è confidenziale solo ai lavoratori con redditi medio-bassi, fino a 28mila euro lordi annui, con moglie e almeno un figlio, anche se nato fuori dal matrimonio, riconosciuto, adottato o affidato. L’indennità, si legge nella bozza, “a causa della limitazione delle risorse disponibili sarà corrisposta solo per il 2024”, ai lavoratori “che si trovino in condizioni economiche particolarmente difficili, anche in considerazione della presenza, nel nucleo familiare, di familiari fiscalmente a carico”.

Il nuovo bonus promesso dal premier nell’ultima legge di bilancio, sarà previsto solo per un periodo transitorio, almeno fino a quando con la riforma fiscale non verrà introdotto un “regime sostitutivo” per i redditi da lavoro dipendente. Nel frattempo, “per ragioni di semplificazione normativa” viene mantenuto il regime fiscale ordinario del tredicesimo e al contempo è prevista la restituzione, sotto forma di indennizzo, di un importo che non può superare i 100 euroimporto corrispondente al maggior prelievo fiscale che si verifica rispetto all’applicazione di un’imposta sostitutiva”. L’entità del compenso sarà definito con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, da adottare entro il 15 novembre 2024, sulla base delle maggiori entrate fiscali derivanti dall’attuazione dell’accordo preventivo biennale per le partite Iva.

A. dovrebbe poi essere inserita nel decreto restyling dei premi di produzione che dal 2025 in poi verrebbe tassato solo al 10%, fino ad un importo massimo di 3.000 euro. Lo stesso regime si applica “alle somme corrisposte sotto forma di partecipazione agli utili della società”. Anche quest’anno, in base a quanto previsto dall’ultima Finanziaria, come nel 2023, i premi di produttività sono tassati al 5%. Infine, sempre nel provvedimento, è previsto che “dal 1° gennaio 2025, la rendita integrativa temporanea anticipata (RITA) è riconosciuta solo in caso di cessazione del rapporto di lavoro per cause diverse dal raggiungimento dei requisiti pensionistici di qualunque natura ”.

 
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