30 aprile 2024 16:01
Secondo la sentenza, i genitori della 18enne, condannata all’ergastolo, “hanno letteralmente accompagnato la figlia a morire”
Tgcom24
Le telefonate con lo zio per decidere sull’omicidio
Sono oltre 600 le pagine di motivazione della sentenza della Corte d’assise di Reggio Emilia in cui vengono giustificate le responsabilità del padre e della madre di Saman Abbas. La decisione di uccidere Saman Abbas sarebbe stata concordata dai genitori durante le telefonate con lo zio danese Hasnain: e lo dimostra il comportamento dei due all’uscita di casa con la figlia, documentato dalle telecamere nella notte del 30 aprile. 2021.
La volontà di commettere l’omicidio
“Innanzitutto il fatto che – si può affermare con sconfortante certezza – gli accusati Abbas Shabbar e Shaheen Nazia hanno letteralmente accompagnato la loro figlia a morire. Possono dirsi circostanziatamente accertate la comune intenzione degli imputati di commettere l’omicidio della propria figlia, la presenza di entrambi sulla scena del delitto, nonché il comprovato contributo fornito alla realizzazione dell’evento”, si legge.
Non è da escludere che l’esecutrice materiale sia stata la madre
Per i giudici (la presidente Cristina Beretti, la scrittrice Michela Caputo) i movimenti e i comportamenti dei due, ripresi dalle telecamere della cascina di Novellara, nella notte del 30 aprile 2021, sono «eloquenti ed espressivi». La madre, in modo fermo e deciso, bloccando il marito con un gesto risoluto, entra in carreggiata con Saman – “per quel minuto che non permette di escludere che sia stata lei l’esecutore materiale”.
Il padre “tormentato” che “sta a guardare”
Il marito, invece, «si mostra tormentato, assumendo atteggiamenti che rendono conto della drammaticità di quanto sta accadendo», ma comunque «rimane ad osservare, senza fare nulla», confermando così, si legge infine, «la sua piena adesione psicologica al Fatto”.
