morirono cinque operai a Casteldaccia. “Uccisi dai fumi, non avevano mascherine” – Notizie – .

morirono cinque operai a Casteldaccia. “Uccisi dai fumi, non avevano mascherine” – Notizie – .
morirono cinque operai a Casteldaccia. “Uccisi dai fumi, non avevano mascherine” – Notizie – .

Sollevando un tombino lungo la strada statale 113 che collega Casteldaccia a Palermo, una strada larga appena una decina di metri con case su entrambi i lati, tre operai si sono calati nel locale fognario, profondo circa 5 metri, per effettuare lavori di drenaggio. manutenzione per conto della società Quadrifoglio Srl, che si era aggiudicata l’appalto da Amap, l’azienda municipale di Palermo. Ma subito dopo aver mosso i primi passi, con la pompa ancora in mano, i tre si sono sentiti male e hanno perso conoscenza.

Senza sentirli, altri due colleghi, scendendo ancora dal tombino, hanno raggiunto il solaio di cemento per capire cosa stesse accadendo, ma anche loro sono rimasti intrappolati: idrogeno solforato, dieci volte superiore al limite consentito, li stordirono immediatamente. A soccorrerli è corso un sesto operaio che si trovava all’esterno ma subito dopo aver inalato il gas killer è riuscito a risalire in superficie salvandosi, nonostante le sue condizioni gravi, ed è ricoverato al Policlinico di Palermo.

È l’esito drammatico dell’ennesimo incidente sul lavoro, avvenuto a soli cinque giorni dal primo maggio e dal discorso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. È il Capo dello Stato, da New York, ad auspicare “che venga fatta piena luce sulla dinamica dell’incidente”.

video Mattarella: ‘Ogni morte sul lavoro è inaccettabile’

“Ma l’ennesima inaccettabile strage sul lavoro – dice Mattarella – deve ribadire con forza la necessità di un impegno comune che deve riguardare le forze sociali, gli imprenditori e le istituzioni competenti”. I vigili del fuoco, intervenuti con tre squadre più alcuni volontari dopo la chiamata al 112 arrivata alle 13.48, hanno recuperato i cinque corpi degli operatori con l’aiuto della squadra di sommozzatori che si sono immersi nella melma della vasca, di circa 80 centimetri. “Ci sono accertamenti in corso, posso solo dire che gli operatori non avevano le mascherine protettive e quando li abbiamo recuperati erano già morti nonostante i tentativi del personale sanitario di rianimarli”, ha detto ai giornalisti il ​​comandante provinciale dei vigili del fuoco di Palermo, Girolamo Bentivoglio Fiandre.

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Giunto sul luogo della strage, Ambrogio Cartosio, capo della Procura di Termini Imerese, ha aperto un’inchiesta affidando le indagini alla polizia che ha interrogato il direttore dei lavori e il responsabile della sicurezza dell’Amap, l’impresa appaltatrice. Gli inquirenti stanno acquisendo altri elementi presso la sede Quadrifoglio di Partinico e ascoltando diversi testimoni. “Le mie più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime, insieme al sentimento di vicinanza verso l’operatore che attualmente si trova nel reparto di rianimazione dell’ospedale Policlinico di Palermo. Sia fatta piena luce su questa tragedia”, scrive il premier Giorgia Meloni su X. Un operaio che stava facendo lavori di giardinaggio nell’azienda vinicola Duca di Salaparuta, che si trova a pochi metri dal luogo della strage, afferma di aver sentito delle urla verso mezzogiorno e si precipitò a capire cosa stesse accadendo. Tuttavia tra l’orario indicato dal testimone e la chiamata al 112 intercorre un’ora e 48 minuti.

Gli inquirenti stanno indagando sulla dinamica ad ampio spettro e stanno raccogliendo anche le testimonianze dei quattro operai scampati alla strage. I vigili del fuoco hanno escluso l’ipotesi di un cedimento strutturale del sottotetto, che era stato segnalato da alcuni dirigenti della Cgil accorsi a Casteldaccia. Dopo aver visto alcuni dei cadaveri, Nuccia Albano, assessore al Lavoro della Sicilia ma soprattutto con una lunga esperienza come medico legale alle spalle, non aveva palesato alcun dubbio: “Ho visto le facce dei poveri operai, avevano un colore che mi ha fatto pensare all’ebbrezza”. Resta un grande punto interrogativo. Perché lavoratori considerati esperti si sarebbero calati nella vasca senza maschera e dispositivi di protezione? «È assurdo, l’odore era tale che non si capisce perché non si siano protetti», commenta il presidente dell’Amap Alessandro Di Martino, che si è subito recato a Casteldaccia, dove è arrivato anche il sindaco della città metropolitana Roberto Lagalla. Con le lacrime agli occhi il prefetto Massimo Mariani: “Sono qui perché è un evento tragico, possiamo solo esprimere il nostro dolore”.

Chi sono le vittime della strage, 4 i sopravvissuti, uno è grave

Questi i nomi delle cinque vittime della strage: Epifanio Alsazia71 anni, contitolare dell’azienda Quadrifoglio; Giuseppe Miraglia 47 anni, Roberto Raneri51 anni, Ignazio Giordano57 anni e Giuseppe La Barbera.

Sono quattro lavoratori sono sopravvissuti. Un lavoratore dell’azienda del gruppo Quadrifoglio è ricoverato in terapia intensiva al Policlinico di Palermo: Domenico Viola, 62 anni, di Partinico. Le sue condizioni sarebbero gravi. Gli altri tre lo sono Giovanni D’Aleo, Giuseppe Scavuzzo39 anni e Paolo Sciortino, 35 anni. Il primo è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Policlinico, gli altri due al pronto soccorso di Termini Imerese. Le loro condizioni non destano preoccupazione.

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