È morto Steve Albini, produttore di “In Utero” dei Nirvana

È morto Steve Albini, produttore di “In Utero” dei Nirvana
È morto Steve Albini, produttore di “In Utero” dei Nirvana


Tgcom24




Le Gommalacca

Il primo nuovo album di Shellac in quasi un decennio, “To All Trains”, uscirà la prossima settimana, il 17 maggio. Al momento della sua morte, la band di Albini si stava preparando a portare in tournée questa nuova registrazione.

Protagonista della scena underground americana

Noto al grande pubblico per aver prodotto nel 1993 il terzo album dei Nirvana, “In Utero”, Albini è stato una vera e propria icona della musica underground americana: artefice della registrazione di colossi della musica come “Surfer Rosa” dei Pixies, “Pod of the Breeders”, “Rid of Me” di PJ Harvey, ma anche un sound, un approccio discografico che ha funzionato con decine di band che hanno segnato la storia alternativa del rock americano più o meno estremo, dagli Slint, ai Jesus Lizard, passando per Superchunk e Neurosis.

La carriera

Albini nasce in California nel 1962 da genitori emigrati da Torino e cresce nel Montana: l’incontro con la scena punk di Chicago quando era studente alla Northwestern University lo porta a formare la sua prima band, i Big Black, dove le sue chitarre abrasive e discordanti (che diventerà il marchio di fabbrica di Albini) si unisce alla marzialità industriale di una drum machine, sposando noise e post-hardcore.

Conclusasi la fertile esperienza dei Big Black, Albini fonda i Rapemen, per poi dare vita, all’inizio degli anni ’90, a Shellac, culmine della sua ricerca nel noise e nel rock alternativo. La band, ancora attiva dopo la morte del suo leader, pubblicherà la prossima settimana il suo nuovo lavoro “To All Trains”, il primo negli ultimi dieci anni. Icona dell’underground e ispirazione di musicisti di tutto il mondo, irriverente e critico nei confronti dell’industria musicale, Albini ha lasciato il segno nella musica rock creando una vera e propria filosofia discografica e uno stile unico, aggressivo, prepotente e dissonante che lo ha reso negli anni un punto di riferimento. vero e proprio marchio di fabbrica.

“Registrato da Steve Albini”

Albini ha sempre rifiutato il termine “produttore”, anche se probabilmente era quello che ha fatto in molte registrazioni, e ha rifiutato di prendere royalties dagli album su cui ha lavorato, un bonus finanziario comune per la maggior parte dei produttori. Tuttavia, ha insistito nel chiedere che la dicitura “Recorded by Steve Albini” comparisse in tutte le sue opere.

 
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