«Magari bloccato nelle curve o sulla sponda» – .

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Ancora dispersi i tre ragazzi travolti dall’alluvione del fiume Natisone a Premariacco, tra Udine e il confine sloveno. I tre raggiunsero a piedi un isolotto di ghiaia in mezzo al fiume. Poi l’acqua si alzò e rimasero bloccati. Un video li mostra abbracciati per non lasciarsi trasportare dalla piena. I vigili del fuoco hanno tentato di salvarli lanciando dall’alto una corda, che i ragazzi non sono riusciti ad afferrare. Poi sono scomparsi nelle acque. Si tratta di tre giovani: una 21enne residente in Friuli, una sua amica di 23 anni di origini rumene e un suo connazionale di 25 anni. Sulla riva del fiume è stata ritrovata un’auto BMW con targa rumena. I due amici vivono a Campoformido. Per salvarli i vigili del fuoco hanno tentato anche di utilizzare una scala tesa sul fiume. Senza risultati.

Il tentativo di salvataggio

Secondo le ricostruzioni, l’auto con i tre ragazzi è arrivata alle 13,20 al Ponte Romano di Premariacco. Alle 13.35 è scattato il primo allarme: è stato lanciato dall’autista di uno scuolabus comunale che li ha visti nel fiume. Alle 13.50, quando arrivano i soccorritori, sono già nell’acqua fino alle ginocchia. Poi alle 14 il tentativo con la scala che fallisce per un soffio. Poi nel video vediamo i ragazzi che cercano di afferrare le corde e uno di loro la manca per un pelo, finché la piena non li porta via.

Le ricerche confidano che i ragazzi possano essere riusciti ad aggrapparsi ad alcuni rami e magari ad avvicinarsi alla riva del fiume. «Non siamo in un periodo di alluvioni, ma chi abita qui e conosce questo fiume, che può registrare un rapidissimo innalzamento del livello dell’acqua proprio come un torrente, non avrebbe mai osato scendere nel suo alveo in una giornata come questa » , racconta al Corriere della Sera il sindaco di Premariacco, Michele De Sabata.

Chi sono i tre ragazzi scomparsi?

“Quei ragazzi probabilmente non potevano resistere alla sua forza attrattiva, come tante persone in altri periodi dell’anno, senza rendersi conto del rischio che correvano”, conclude. Il campo base dei soccorsi è stato allestito a Orsaria. Prima dell’autista, sono stati gli stessi ragazzi a dare l’allarme. Attualmente duecento persone hanno perlustrato la zona alla ricerca dei tre dispersi con elicotteri, gommoni, uomini della protezione civile e del soccorso alpino. In queste acque sono presenti vortici e cavità.

Il Natisone è spesso soggetto a improvvise piene, come avvisano i cartelli che vietano la balneazione nella zona per pericolo di annegamento. «Le ricerche proseguiranno stanotte e finché sarà necessario nei prossimi giorni», ha detto ieri Andrea D’Odorico, che coordina le ricerche. «La situazione meteorologica non è favorevole alla ricerca. Si prevedono condizioni severe anche nelle prossime ore. Il fiume Natisone è in piena, ha una corrente molto forte, ha carattere torrentizio e presenta molte anse, nelle quali i dispersi potrebbero essere rimasti bloccati”.

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