La Lega? «Una possibile alleanza può essere fatta solo tra conservatori, liberali e popolari. Non è possibile stringere un’alleanza con il gruppo ID (Identità e Democrazia, che in Europa comprende anche l’estrema destra tedesca, Afd, e il partito di Le Pen in Francia, ed)A”.
Antonio Tajani all’evento EPP a Roma scopre le carte in modo ufficiale e apre un nervo scoperto nel rapporti tra popolari e Lega. Il coordinatore di Forza Italia e vicepremier afferma che in vista delle elezioni europee un’alleanza con il partito di Salvini è possibile solo se quest’ultimo cambiare lato al Parlamento di Strasburgo, aderendo a un’altra famiglia politica: “La Lega è molto diversa dall’Afd e deciderà cosa fare, se restare in quella famiglia politica o fare altre scelte. Rispetto la volontà di quel partito e starà a loro decidere. Siamo alleati in Italia, e le questioni europee riguardano le famiglie europee».
Le parole del ministro degli Esteri hanno subito provocato una piccata reazione da parte della Lega, che non sembra disposta ad ascoltare il suggerimento, anche a rischio di essere irrilevante l’anno prossimo: «I popolari, quelli che da decenni governano male nell’Ue a braccetto con i socialisti e la sinistra? No grazie. Dobbiamo prendere atto, forse, che il Ppe preferisce continuare il cammino con Macron e la maggioranza di sinistra e Ursula. La Lega lavora per contare di più in Europa e cambiare questa Ue che non funziona, partendo proprio da quelle regole che riguardano l’Italia che socialisti e partiti popolari hanno promosso e votato in questi anni. Vogliamo porre rimedio a tutte le scelte sbagliate che penalizzano le imprese, i lavoratori e le famiglie italiane, non unirci a chi ha ridotto così l’Europa», commentano i leghisti, mentre Salvini incontra leader del movimento portoghese Chegaestrema destra.
La futura collocazione della Lega domina a tratti il seminario tenutosi a Roma, a Montecitorio, e che vede presente anche Manfred Weber, presidente del Ppe: «Salvini nel Ppe? Il nostro obiettivo è lavorare sui contenuti, le persone non sono interessate alle questioni strategiche. La gente vuole soluzioni ai propri problemi come l’inflazione e l’immigrazione clandestina, ed è su questo che lavoriamo.’
Al netto di una polemica che è anche frutto di calcoli e proiezioni che diventeranno sempre più attuali nel corso dei mesi, calcoli che considerano possibile un rafforzamento dei Conservatori guidati da Giorgia Meloni e un’alleanza di questi ultimi con il Ppe, la riflessione che si svolge a Roma è interamente incentrato sui valori di cui i Popolari europei si dicono portatori.
«Con al centro i valori cristiani: la classe dirigente per l’Europa di oggi e di domani» è il titolo della giornata, in cui Tajani riceve anche parole di elogio da Weber: «Grazie Antonio, per il tuo servizio nel Partito popolare, nel governo, alla guida di Forza Italia. FI è il solido pilastro che abbiamo in Italia. È impensabile pensare all’Europa senza la Democrazia Cristiana”.
Lo stesso Weber lo osserva il PPE adesso «ha avuto successo in Irlanda E Sveziastiamo andando bene in Italia e in Grecia e vedremo cosa accadrà in Spagna. Il nostro approccio basato sui valori funziona.’
Tajani dal canto suo prova a pareggiare il perimetro di riferimento dell’azione dei membri del PPE: “Valori, primi fra tutti la libertà, la solidarietà, il decentramento amministrativo e la sussidiarietà senza uno Stato Leviatano, con al centro l’essere umano, non la massa come voleva Marx e nemmeno una Natura più importante dell’uomo stesso”.