La Russia deve “porre fine all’aggressione” dell’Ucraina e deve “pagare per i danni che ha causato”. I leader del G7 riuniti a Borgo Egnazia ribadiscono nel comunicato finale del vertice il loro impegno a sostenere Kiev “per tutto il tempo necessario”, chiarendo ancora una volta che spetta a Mosca fare un passo indietro.
Per saperne di più Agenzia ANSA Papa Francesco al G7 sferza i grandi del mondo sulla pace – G7 Italia – Ansa.it Da Zelenskyj a Biden, la tela di Francesco per una ‘sana politica’ (ANSA)
Una posizione che si esprime anche con l’avallo della cosiddetta Formula di Pace di Volodymyr Zelenskyj, di cui si discuterà domani e sabato nella Conferenza in Svizzera: è questo lo schema da cui partire per immaginare la fine del conflitto, e non la fine del conflitto. proposta messa sul tavolo nelle ultime ore da Vladimir Putin, che di fatto verrebbe considerata una resa del Paese vittima dell’invasione. E nell’attesa di una pace apparentemente ancora lontana, dalla Puglia arriva il forte appello alla “tregua olimpica”, cioè al rispetto della risoluzione Onu adottata lo scorso dicembre. La richiesta è nero su bianco nelle conclusioni del vertice, in vista dei Giochi di Parigi di luglio.
Nel vertice di due giorni in Puglia presieduto da Giorgia Meloni, Zelenskyj ha ottenuto molto. Il presidente ucraino ha firmato due accordi decennali di sicurezza con il Giappone e soprattutto con gli Stati Uniti, considerati da Kiev come una porta verso l’integrazione nella Nato. Borgo Egnazia ha sancito anche il rinnovato impegno politico dei principali partner della NATO e del Giappone. Il loro sostegno a Kiev sarà “incrollabile” dal punto di vista “militare, di bilancio, umanitario e di ricostruzione”, “a breve e lungo termine”.
Quindi armi, aiuti ai civili e un’enorme quantità di denaro: 50 miliardi di dollari sotto forma di prestito che sarà garantito dai profitti dei beni russi congelati nelle banche occidentali (soprattutto europee). Quanto a Mosca, le Big 7 ne hanno richiamato la responsabilità per i danni inflitti all’Ucraina, che secondo la Banca Mondiale superano ormai i 486 miliardi di dollari: risarcirli è un obbligo “chiaro”, sancito dal “diritto internazionale”.
Per i leader riuniti in Puglia, garantire a Kiev i mezzi per resistere all’invasione è l’unica strada percorribile per raggiungere una “pace giusta”. Niente a che vedere con quanto proposto da Putin, secondo cui Kiev dovrebbe rinunciare alle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson (annesse alla Russia) e impegnarsi a non aderire alla Nato. In questo senso il vertice di Borgo Egnazia “ha accolto con favore il vertice sulla pace in Ucraina previsto in Svizzera il 15 e 16 giugno”, assicurando l’impegno “ad ottenere il più ampio sostegno internazionale possibile ai principi e agli obiettivi chiave della Formula del presidente Zelenskyj” , a partire dal “rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina”.
La conferenza in programma sul Lago dei Quattro Cantoni, che si apre domani, non ha l’ambizione di delineare i termini di una pace complessiva, anche perché Mosca non è stata invitata e non riconosce la legittimità dell’evento (e non ci sarà nemmeno la Cina, alleata di Putin). ).
L’obiettivo di Zelenskyj, arrivato in serata in Svizzera, è quello di creare consenso attorno ad alcuni temi chiave come la sicurezza nucleare, la sicurezza alimentare (dopo il blocco russo sulle esportazioni nel Mar Nero) e il ritorno dei bambini ucraini rapiti dai russi. E più in generale, Kiev punta a convincere i Paesi rimasti finora neutrali (del cosiddetto emisfero Sud) a fare pressione sul Cremlino affinché cessi le ostilità. Parteciperanno ai lavori i rappresentanti di un centinaio di Paesi (tra cui l’Italia, con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, mentre è ancora incerta la presenza del premier Giorgia Meloni). Anche Kiev conta molto sul contributo della Santa Sede: Zelenskyj lo ha sottolineato incontrando papa Bergoglio a margine del G7 in Puglia.
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