PROFESSIONISTI | 17/04/2024 | 17:10
di Carlo Malvestio
L’anno scorso si è rivelato al mondo nella salita al Passo Pramadiccio, perdendo la tappa solo per una discesa imperfetta, e quest’anno Giulio Pellizzari ha confermato il suo buon feeling con il Tour of the Alps concludendo la tappa di Schwaz al secondo posto. Se l’anno scorso, però, la sua grande prestazione si manifestò al termine di una lunga fuga, quest’anno lo scalatore di VF Group-Bardiani CSF-Faizanè si è costretto a uscire dal gruppo dei favoriti, cosa che, ad esempio, un pilota come Romain Bardet in precedenza non era riuscito a fare.
Alla fine solo un grande Juanpe Lopez (Lidl-Trek) è riuscito a staccarsi da lui: «Quando sto bene attacco e oggi stavo bene – ha detto Pellizzari -. Ho visto che gli altri ansimavano e mi sono detto “dai, rischiamo, quello che viene, arriva”, e alla fine non avevo niente da perdere. Abbiamo collaborato bene con Lopez, anche lui puntava alla maglia verde e comunque alla fine è stato più forte. Parliamo però di uno che ha indossato la Maglia Rosa al Giro per 10 giorni… e forse l’ho beccato nel giorno più bello della sua carriera”.
Per il marchigiano il Tour of the Alps lo scorso anno ha rappresentato una scoperta, e quest’anno potrebbe portarlo verso una nuova dimensione: «Sono innamorato di questo giro, lo sono davvero. Molti mi dicono che dovrei provare a correre le classiche delle Ardenne, ma finché c’è il Tour of the Alps in questo periodo preferisco venire qui. Poi la mia ragazza (Andrea Casagranda, atleta Bepink, ndr) è di Borgo Valsugana, adesso sto quasi più da queste parti che a casa. Quindi è quasi la gara di casa…”.
Ovviamente è atteso anche al Giro d’Italia, dove sarà il più giovane del Gruppo VF, ma Pellizzari vola basso, consapevole che la strada da fare è ancora lunga: «La gamba è sicuramente buona in vista del Giro d’Italia, ma dobbiamo essere onesti, qui ci sono 8 squadre WorldTour e lì sono 20, il livello si alzerà ancora di più. Ci andrò con grande umiltà, ma ci proverò vincere una tappa».
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