Tosatto e il Tudor, ultimi ritocchi in vista del Giro – .

SALORNO – Il Tour of the Alps è spesso una delle ultime prove generali prima del Giro d’Italia. Una serie di spunti da cui i registi potranno trarre indicazioni più o meno importanti. Uno di questi è senza dubbio Matteo Tosatto, arrivato ad inizio stagione alla guida della Tudor Pro Cycling.

Per la serie “sa farlo”, grazie ai trionfi rosa ottenuti con Sky/Ineos, sul punto di compiere 50 anni (ne compirà 50 il 15 maggio) il tecnico nato a Castelfranco Veneto ora ha una nuova missione. Lo abbiamo incontrato durante la corsa dell’Euregio (foto Tudor Pro Cycling all’inizio) chiedendogli come sta procedendo il suo adattamento alla Tudor e quali sono le aspettative del team Swiss Professional alle soglie della sua prima grande corsa a tappe. Il volto rilassato sembra essere la naturale conseguenza di una persona che, in base alla sua esperienza, sa che la nuova strada intrapresa è quella giusta.

Come sta andando la tua nuova esperienza con Tudor?

Tutto è cambiato dopo sei anni tra Sky e Ineos. Sono super felice perché l’avventura è iniziata con il piede giusto, così come il progetto sta procedendo bene. Abbiamo dimostrato di essere capaci di imporci in alcune belle gare. E specialmente saper imporre il nostro stile di corsa, assumendoci le nostre responsabilità senza paura. Dobbiamo ricordare che abbiamo un gruppo di giovani. A volte commettiamo errori, ma chi sbaglia poi impara. Penso che siamo sulla strada giusta.

Cancellara ha trasmesso con facilità la filosofia che Cancellara ha spiegato anche a te?

Il nostro motto è crescere lentamente, conoscendo il nostro potenziale. Andiamo alle gare per vincere, ma allo stesso tempo sappiamo che serve anche acquisire esperienza. In alcune gare andiamo ad imparare, dove portiamo tanti giovani che magari affrontano il loro primo grande Giro o la loro prima grande classica. Allo stesso tempo abbiamo fatto alcune integrazioni con corridori esperti che portano il loro bagaglio tecnico nella squadra. Per esempio la vittoria della Parigi-Nizza (con De Kleijn, ndr) è il frutto di un grande lavoro iniziato già nel 2023, nel primo anno di nascita della formazione. Nelle classiche del pavé abbiamo sempre avuto piazzamenti nei primi 10, Fiandre a parte. Tutto questo ci riempie di gioia.

Storer punterà alle tappe di montagna e alla generale al Giro. Nel 2021 ha vinto due tappe della Vuelta e la maglia di miglior scalatore
Storer punterà alle tappe di montagna e alla generale al Giro. Nel 2021 ha vinto due tappe della Vuelta e la maglia di miglior scalatore
Quindi te la sei cavata velocemente.

Si assolutamente. Come dice sempre Fabian, non dovremmo fare il passo più lungo della gamba. Stiamo prendendo coscienza della nostra forza. Dobbiamo solo mantenere la calma e continuare a lavorare. Allora il nostro hashtag “born to osare” (borntodare , ndr) deve essere uno stimolo. Se facciamo le cose bene, come l’allenamento, l’alimentazione o i materiali, non dobbiamo avere paura. Non possiamo competere con le grandi squadre del WorldTour, ma essere lì per competere con loro significa fare bella figura.

Quanta differenza c’è tra guidare una squadra come Ineos e uno come Tudor?

Cambia molto. Parlare o andare a provare una gara con campioni che hanno già vinto classiche o grandi giri viene affrontato in modo diverso. C’era una pressione diversa all’interno di un gruppo consolidato. Qui in Tudor bisogna partire dalle fondamenta. Bisogna far capire ad esempio cos’è un grande Giro. E per me è un grande stimolo.

È stata questa la motivazione che ha portato Matteo Tosatto a Tudor?

Ho trascorso vent’anni come professionista e Devo ringraziare ancora oggi Dave Brailsford che mi ha dato subito l’opportunità di salire a bordo dell’ammiraglia. Ho imparato un mestiere trascorrendo sei anni meravigliosi con loro, ma era giunto il momento di cambiare. Alla Tudor abbiamo nuovi obiettivi e penso di aver fatto la scelta migliore.

Il Tour of the Alps vi darà qualche indicazione per il Giro?

A questa gara abbiamo 2-3 ragazzi che potrebbero correre a maggio. Michael Storer sarà sicuramente presente al Giro, che cercherà di occuparsi della generale già qui al Tour of the Alps. Potrebbe fare lo stesso anche al Giro, anche se non ha mai affrontato una corsa a tappe importante per riuscirci. Sicuramente punterà a fare bene nelle tappe di montagna. Potenzialmente può fare bene entrambe le cose, ma partiamo da un obiettivo minimo, poi vedremo se riusciamo a cambiarli strada facendo.

Come sarà il resto del tuo allenamento alla Corsa Rosa?

Non vogliamo trascurare le altre fasi. Il nostro velocista sarà Daineseche è tornato a correre dopo un infortunio e ha vinto in Francia all’inizio di questo mese. Trentin sarà il nostro tuttofare, pronto a lanciarsi nelle fughe delle frazioni intermedie o gioca le tue carte in altri modi. Decideremo come completare la squadra dopo il Romandie.

Abbiamo capito che ci vedremo davanti al Giro.

Il nostro desiderio è essere protagonisti. Vogliamo usare la testa. Non andremo di corsa solo per sfoggiare la maglia. Cercheremo la vittoria, il nostro grande obiettivo per queste tre settimane di maggio. Alcuni di noi saranno entusiasti perché sarà il primo grande tour di Tudor. Vorrei però infondere calma e serenità, vedendo giorno dopo giorno come andrà la gara. Sono molto motivato e fiducioso.

 
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