Sa. Spo. Cagliari – Importanti novità rispetto al rugby in carrozzina – .

Sa. Spo. Cagliari – Importanti novità rispetto al rugby in carrozzina – .
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Sa. Spo. Cagliari – Cambiamenti importanti rispetto al rugby in carrozzina

Sono bastati pochi accorgimenti per trasformarlo in una squadra competitiva e felice. Sa. Spo. perde secondo pronostico contro la celebre Padova nel Campionato Italiano organizzato dalla FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali), ma il divario non è più quello esagerato della scorsa stagione. Con l’aggiunta del veneziano Michele Felipe Tebaldi tutto scorre meglio, le azioni sono più fluide e gli stessi giocatori interagiscono in modo armonioso. Si chiude con un dignitoso 40 – 16 e si pensa già all’ultimo concentrazione di Verona dell’11-12 maggio quando si deciderà chi metterà sul petto un tricolore ancora molto incerto da assegnare. Sarebbe bello se i rugbisti del Saspini si intrufolassero per influenzare l’emozionante lotta al fotofinish. Dovranno ancora sfidare la capolista Polisportiva Milanese e la più abbordabile Ares Roma, ancora a zero punti.

Durante l’incontro presso la palestra della Fondazione Santa Lucia a Roma, una squadra, l’H81 Vicenza, non ha potuto giocare perché l’attrezzatura essenziale per disputare le partite è stata danneggiata e in parte rubata. Un atto vandalico che ha infranto l’euforia della competizione e ha suscitato molta indignazione.

La squadra del Cagliari era composta dal capitano Stefano Perra, dall’attaccante guineano Salomon Menana Abaga Ocomo (vedi intervista sotto), Simone Melis, Giovanni Ambus, Michele Tebaldi, il senegalese David Kete e il fuori rosa Leonardo Schirru, tredicenne, chi non l’ha fatto non vede l’ora di raggiungere l’età giusta per buttarsi nella mischia. Alla trasferta hanno preso parte l’allenatore Nicola Marcello, il preparatore atletico Sandro Floris, l’assistente tecnico Dario Carrone, il meccanico Roberto Perra, il dirigente accompagnatore Claudio Secci e il pilota Giorgio Loi.

NICOLA MARCELLO ACCOLTO DALLA CRESCITA DI SASPINA

Il tecnico campidanese Nicola Marcello appare decisamente soddisfatto e ha finalmente potuto stemperare le sue strategie alternando diversi quartetti capaci di raggiungere facilmente coefficienti compresi tra il massimo consentito dal regolamento, 8 e 7,5.

Mister, i Campioni d’Italia in carica non sono più lontani

Il divario tra i due avversari è corretto, ma può essere corretto di 10/12 punti in meno, se riusciamo ad essere più determinati e attenti nelle fasi statiche e di uscita dal gioco (violazione dei 12 secondi e improbabili passaggi in fase di inizio del gioco). Da campioni in carica, sanno sfruttare ogni opportunità del gioco e delle regole.

Quali fasi del gioco ti hanno soddisfatto di più?

Abbiamo messo ripetutamente in difficoltà il Padova con la difesa in chiave. Li abbiamo costretti a fare due o quattro passaggi sbagliati in quella fase e a commettere un fallo di dieci secondi in zona chiave almeno altre quattro volte. Per noi una grande soddisfazione.

L’innesto di Mike Tebaldi è stato una panacea?

Era utile e necessario poter giocare la partita con un punteggio pari o inferiore a 8. Ma mi piace ricordare l’umiltà di questo ragazzo e l’evidente voglia di rendersi utile alla squadra. Davvero una bella persona, parlo a nome di tutta la squadra.

In rosa anche un altro giovanissimo rugbista.

Leonardo Schirru rappresenta la nostra speranza futura, si allena con la squadra senza sosta, si sta impegnando ed è in continua crescita. Il dettaglio è che non ha ancora 12 anni, e per poter giocare deve averne almeno 14. Non può iscriversi alla formazione ma non è giusto lasciarlo indietro, fa parte della squadra come tutti gli altri. troviamo sacrosanto che venga con noi per restare nel gruppo.

Sei rimasto scioccato dai furti e dai danni subiti dal Vicenza. Cosa dire a riguardo?

Quello che è successo a Vicenza è incredibile e indicibile. Una squadra derubata del minimo indispensabile per poter giocare, beni non sostituibili perché personali e personalmente adattabili solo a chi li utilizza. Non parliamo di guanti o magliette da gioco, ma di bende, mutande speciali per disabili, cuscini da utilizzare per l’adesione alla carrozzina e bende. Insomma, tutta una serie di accessori insostituibili per poter giocare in tutta sicurezza e tranquillità. Come loro non avrei giocato e come loro mi pento di quello che poi è successo durante la partita.

Come ti preparerai per l’ultima concentrazione?

Per il Verona proveremo a lavorare sulla fase difensiva, migliorando i meccanismi di movimento. Per quanto riguarda l’attacco, stiamo studiando alcune soluzioni per liberare i nostri punti alti (Salomon e Nanni) in modo da permettere loro di avere maggiore spazio di movimento; in velocità sono molto temibili.

Stai sostenendo un’iniziativa

Desidero invitare tutti al convegno del 3 maggio 2024 a Cagliari, presso l’Hotel Caesar’s in via Darwin 2/4 (16:00 – 19:00) dal titolo “Sport per tutti, la valorizzazione delle differenze”. Verrà affrontato il tema dell’inclusività e dell’importanza dello sport per migliorare la qualità della vita, anche delle persone con disabilità. Lo ritengo un momento importante e di partenza per una migliore consapevolezza sul tema.

UNA CHIACCHIERATA CON SALOMON LA FRECCIA

Quando prende palla è un piacere vederlo intrufolarsi tra le carrozzelle avversarie con velocità impressionante ed elegante concretezza. Segnando un gol dopo l’altro, costringe ad applaudire anche i tifosi avversari, nonostante le delusioni agonistiche che provoca. Il guineano Salomon Menana Abaga Ocomo non è solo un uomo di sport ma anche di forti aspirazioni culturali visto che studia alla Facoltà di Scienze dei Servizi Giuridici.

Salomon, non è proprio la tua peculiarità stare seduto con le mani in mano…

Da bambino mi piaceva lo sport, da disabile ho sempre utilizzato una specie di veicolo a tre ruote che mi permetteva di spostarmi da una parte all’altra. Grazie ad esso ho cominciato ad apprezzare tutto ciò che ha a che fare con lo sport.

Tra le tante discipline che potresti praticare, perché hai scelto il rugby in carrozzina?

Una volta arrivato in Italia ho deciso di fare una ricerca su internet per vedere se ci fosse qualche possibilità di poter praticare questo sport a livello professionistico. Ed è così che sono entrato in contatto con Sa.Spo. di Cagliari, perché essendo anche studentessa universitaria, ho pensato che oltre allo studio, l’attività fisica rappresenta un fattore importante per il benessere di qualunque persona.

In Sa.Spo. ci sono diverse opportunità

Ma ho scelto il Rugby perché è un gioco di squadra. Cioè l’espressione di un gruppo in cui c’è la possibilità di confrontarsi con i compagni di classe e soprattutto imparare da loro.

In Guinea che rapporto c’è tra sport e disabilità?

Purtroppo nel mio Paese d’origine non esistono iniziative che permettano alle persone disabili di integrarsi nel mondo dello sport, questo è dovuto alla mancanza di una coscienza sociale che possa garantire i diritti delle persone più vulnerabili.

Quali sono le tue caratteristiche di gioco?

Cerco sempre di segnare più mete possibili, sfruttando al massimo i blocchi che i miei compagni fanno alla squadra avversaria, perché nel rugby solo così posso giocare un gioco più elegante e meno faticoso.

Che partita era contro il Padova?

Rispetto allo scorso anno la nostra squadra è migliorata molto, perché durante la partita siamo riusciti a mettere in difficoltà gli avversari in una cosa per noi impensabile l’anno scorso. Infatti, mentre l’anno scorso contro il Padova il risultato fu 76-5, quest’anno siamo arrivati ​​a un 40-16.

 
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