«Da quel giorno cominciò la vita vera» – .

anconetana – La storia di Silvia inizia molto lontano, dentro 2006quando le viene diagnosticato uno malattia di stomaco molto grave.

Dopo l’intervento chirurgico e le terapie necessarie, durante i controlli di routine, gli specialisti dell’ Salesi – dove era in cura l’allora piccolo paziente – scoprono che il fegato ne presenta alcuni lesioni gravi. Gli oncologi di Salesi cercano di controllare la malattia ma essa progredisce inesorabilmente.

Nel novembre 2014, il paziente, di Staffolo e ora residente a Jesieffettuare una TAC seguito dimostrando un’ulteriore progressione della malattia.

Silvia è stanca perché la malattia le provoca forte nausea, vomito e forti dolori alla parte superiore dell’addome. Le medicine non bastano più per calmare il dolore. In questa fase, visto il fallimento di tutti i farmaci, i medici Salesi segnalare il paziente al direttore della Chirurgia Epatobiliare, Pancreatica e dei Trapianti di Torrette, prof. Marco Vivarelli e il suo squadra.

Il professore. Marco Vivarelli e il suo team

Dopo una valutazione multidisciplinare, il prof. Marco Vivarelli propone a chirurgia che mira a ridurre il dolore rimuovendo le metastasi più grandi e i linfonodi nello stomaco.

L’obiettivo è lasciare la malattia intatta nel fegato, migliorare la sua qualità di vita e portarlo, se possibile, a trapianto di fegato.

L’operazione è stata eseguita all’inizio di dicembre 2014, sono state rimosse le metastasi e i linfonodi dello stomaco. Tenuto conto della sua giovane età, della malattia ormai confinata al solo fegato e del lungo intervallo di tempo, circa 9 anni, tra la prima infelice diagnosi e il descritto intervento chirurgico, la paziente è stata ricoverata in Lista d’attesa per il trapianto di fegato.

Due mesi dopo, nel gennaio 2015, il prof. Marco Vivarelli e i suoi squadra eseguono con successo il trapianto. Si tratta di primo trapianto al mondo per metastasi al fegato, causate dalla malattia che colpì Silvia e insorta nell’infanzia. L’evento ha una tale rilevanza internazionale che il prof. Vivarelli e i suoi squadradopo 4 anni di seguitopubblicare il caso clinico su una prestigiosa rivista scientifica, laGiornale americano dei trapianti.

Ad oggi, a quasi 18 anni dalla diagnosi iniziale e a 9 anni dal trapianto di fegato, il giovane paziente, ormai adulto, 35enne, gode di ottima saluteE sposati e, soprattutto, lo è completamente esente da malattie.

Silvia dice: «Senza quella donazione sono oggi Non potrei essere qui con te. Da quel giorno è iniziata la mia vera vita: l’unica vita che conosco”.

La bellezza del sorriso e delle parole di Silvia ci portano a riflettere sull’alto valore dell’altruismo e quindi, ciascuno di noi è chiamato a fare la propria parte.

Tag: storia Silva fegato trapianto giorno vita reale vita iniziata

 
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