“Da quando sono all’Inter ho trovato persone che mi vogliono bene e tifosi che…” – .

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Le parole del Toro: “Il soprannome me lo sono guadagnato al Racing, me lo hanno dato due compagni di squadra quando sono arrivato”

Intervenendo al MatchDay Program di Inter-Torino, Lautaro MartinezCapitano nerazzurro, ha ripercorso così le tappe della sua carriera: “L’amore per il calcio è qualcosa che ho nel sangue, mio ​​padre mi ha trasmesso questa passione fin da quando avevo due o tre anni. Ricordo che mi portò con sé nello spogliatoio e da lì capii che quello poteva essere il mio destino. Fin da bambino ho affrontato ogni sfida con l’obiettivo di crescere, sono uscito di casa a 15/16 anni inseguendo un sogno e passo dopo passo ho raggiunto tanti obiettivi che avevo sempre desiderato.

Ogni tappa e ogni inizio è stato prezioso: il primo gol contro il Racing, il primo con la Nazionale, il primo contro l’Inter… Da quando sono arrivato a Milano ho trovato persone che mi hanno amato e che mi hanno aiutato e tifosi che ci hanno sostenuto ovunque con la stessa forza. Da bambino mi piaceva studiare matematica e biologia, mi piacevano i numeri e tutto ciò che riguardava la vita. Il calcio c’è sempre stato, fin dalle origini, l’idolo era Falcao, un attaccante che mi ha ispirato con il suo modo di vivere e di giocare. Però “il soprannome me lo sono guadagnato al Racing, me lo diedero due compagni al mio arrivo, dissero che calciavo forte, che avevo tanta potenza e che era difficile fermarmi, nacque il “Toro” da li.”

 
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