“I giocatori scappano come topi nella stiva! Adesso ADL li incontra e fa questo…” – .

“I giocatori scappano come topi nella stiva! Adesso ADL li incontra e fa questo…” – .
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Umberto Chiariellogiornalista, è intervenuto a Radio Napoli Centrale con il suo editoriale: “Il redattore radiofonico di oggi non sono io, ma l’allenatore del Napoli, Cicccio Calzona. Leggo: ‘Abbiamo sprecato occasioni per entrare in una classifica importante e dobbiamo assumerci le nostre responsabilità. Io per primo, ma poi i giocatori che scendono in campo’. Tra l’altro è stato Calzona a voler parlare, perché il Napoli aveva cancellato tutte le conferenze pre-partita. Ha voluto ribadire le dichiarazioni rilasciate dopo la vergognosa partita Empoli-Napoli 1-0 che rimarrà nella storia. .

Dice anche: ‘All’Empoli è mancata la voglia di vincere. Prima di questa partita non avevo avuto la sensazione di mancanza di voglia.’ Io infatti non mi sono mai scagliato contro la squadra, anche se l’ho criticata, nonostante i risultati negativi, non prima della vergogna dell’Empoli. Ascoltate bene cosa dice Calzona: ‘Non è questione di tattica ma di attenzione, di voglia di andare oltre l’errore e fare una corsa inaspettata per recuperare palla e salvare la squadra. A noi manca questo’. Analisi spietata. Ed è proprio la mia analisi, quando ho spostato l’attenzione non sul livello prestazionale ma su quello comportamentale, che è tutta un’altra storia.

Dice Calzona: ‘Non pensavo che i problemi arrivassero a questo punto in una stagione così travagliata. Ma non è una scusa, non significa che dobbiamo porre fine a questa tendenza. Non sono lì. Tra l’altro Calzona nelle sue precedenti dichiarazioni ha detto che quando è arrivato a Napoli non si aspettava di trovare una dichiarazione del genere. Calzona ha trovato un ambiente devastato dopo Mazzarri, Mazzarri è stato uno tsunami. Più di quanto avesse capito! Garcia aveva capito, Mazzarri aveva capito… E invece hanno fatto dei disastri. Altro che scusarsi con l’uno o con l’altro.

Quando dice che la squadra non ne aveva voglia sono accuse gravi. Sono gli stessi che mi sono commosso quando ho detto che bisogna fischiarli, perché sono vergognosi, pensano solo a se stessi e al loro futuro, a scappare. Quando le cose vanno male i calciatori sono come i topi nella stiva, scappano. Non va bene! Ora De Laurentiis deve incontrarli uno ad uno con i pm e capire chi vuole restare e chi no. Ovviamente dovrà scegliere un allenatore motivante, ma basta con le persone apatiche, come lo definì Calzona. Parliamo delle parole del tecnico, sono certificate. Un allenatore che non ha scadenze e non ha niente da perdere tranne la faccia, non vuole perdere la faccia. Qui il discorso di fondo è serio. Hanno giocato a Empoli senza voglia, senza voglia di vincere né di correre. A fine primo tempo un analista mi scrive: ‘Sulle seconde palle arrivano sempre secondi’. È un atto d’accusa enorme che va oltre il possesso palla, il gioco, ecc. Noi non abbiamo giocato a calcio perché non c’era voglia di farlo, a prescindere dalle difficoltà tecnico-tattiche che la squadra può avere.

E sono gli stessi che avevano fatto cose straordinarie, gli stessi che pochi giorni prima avevano ribaltato le cose con il Monza perché ricominciava a giocare. Per questo esigo, ma non dico esigo come se fossi qualcuno che decide, ma lo dico come richiesta assoluta che viene dal cuore, di chi vuole sentirsi protetto dai propri tifosi. Per motivi di lavoro non posso andare allo stadio, perché sono in televisione e in radio. Ma andrei volentieri a fischiarli prima dell’inizio della partita. Il discorso è sempre lo stesso: quando la palla è al centro tifi sempre il Napoli, in ogni caso e comunque. Ma prima e dopo devo avere l’opportunità di dissentire civilmente con tutti gli strumenti che il dissenso civile consente: canti, fischi, striscioni, marce… Quello che volete… Il dissenso è sempre un’espressione democratica se non va oltre la violenza, e noi aborriamo in qualsiasi forma. Ma questi concetti espressi dall’allenatore non possono essere tramandati: una squadra senza voglia di vincere e che non insegue l’avversione per il bene della squadra.

Queste accuse sono pietre pesanti. Dichiarazioni del mister che evidentemente è sulla mia stessa linea di pensiero. Qui non è questione di giocare bene o male, ma di atteggiamento. L’atteggiamento è la cosa sbagliata, il gioco della vergogna è il gioco dell’atteggiamento sbagliato. Quando li vedi giocare così capisci che non c’è voglia di vincere, di metterci l’anima, di sudarsi la maglia, di rincorrere l’avversario, di far capire chi sei. Questa è la vergogna di cui sto parlando. Abbiamo visto tante sconfitte, oppure abbiamo visto il pareggio contro il Frosinone e sbagliato tanti gol. Ma lì c’è un problema tecnico: c’è Osimhen che sbaglia, Meret che sbaglia, Rrahmani che sbaglia. Ma lì il Napoli ha creato nove occasioni da gol. Poco male che Calzona non è molto bravo nelle sostituzioni, ma quando un allenatore che è una persona seria e onesta – perché di Ciccio Calzona si può dire tutto ma non che non sia una persona seria, lucida e onesta – fa una cosa del genere analisi impietosa dei giocatori che gestisce, poi è certificato che ho ragione nel dire che l’atteggiamento è inaccettabile. Dobbiamo far capire a questi giocatori lautamente pagati che dopo aver vinto un campionato che resterà nella storia ed essere stati da noi amati per tutta la vita, non possono oggi comportarsi in modo così indegno della loro professionalità.

Innanzitutto non rispettano se stessi, poi non rispettano la squadra e i compagni, poi non rispettano la società che li paga profumatamente, e poi soprattutto non rispettano i napoletani che si sono piazzati così tanto amore in loro e fanno tanti sacrifici. Perché posso accettare tutto: le prestazioni, gli allenatori, la crisi, tutto quello che volete… Ma l’atteggiamento che ho capito che c’era in campo è stato certificato da Calzona e quindi non si può discutere. Questo atteggiamento non può essere accettato. Quindi protestate o non protestate, secondo me l’indignazione deve provarla. Devono capire che non possono finire la stagione così senza che nessuno gli dica niente, sarebbe veramente vergognoso. Dopotutto, sulla maglietta c’è sempre un triangolino tricolore e che diamine. Difendiamolo non più con i risultati perché ormai non ci sono più, ma con orgoglio, con onore, cercando di raccogliere qualcosa fino in fondo. Non solo pensare di andarsene non appena finirà. Perché sta succedendo questo, ed è molto grave”.

 
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