Rafa Nadal: “Ho avuto tanto affetto, voglio riprovarci prima di salutarci”
Un giorno ricorderemo quello che ha detto Opinione di Rafael Nadal, il tennista che vinse quattordici volte il Roland Garros, «l’uomo che anche se lo vedi passeggiare all’interno del Bois de Boulogne devi sempre considerarlo il favorito» (Paolo Lorenzi dixit), che poi gareggiò accanitamente contro Roger Federer prima è diventato il suo migliore amico dopo l’entrata in scena di Novak Djokovic, quando ha intravisto il suo declino e gli è andato incontro, abbracciandolo, accettandolo e anche cercando di gestirlo. Alla vigilia dell’esordio (oggi contro un ragazzo del 2007, Darwin Blanch) a Madrid, nel Masters 1000 di casa, la sincerità del mancino di Manacor ha congelato le aspettative spagnole. E lo zio Toni, l’uomo che ne ha segnato la carriera, ha appena confessato che l’illustre nipote sta già pensando a una nuova vita, non lontana dallo sport, magari ripartendo dall’Accademia da lui fondata (“Arriva il momento per tutti, abbiamo vinto non stracciamoci le vesti, non faremo drammi, anche se smettere dopo ventidue anni ti fa stare male.
Rafa, puoi dirci come stai veramente?
“Se dipendesse da me non giocherei, non sono al 100% e negli ultimi allenamenti non ho avuto sensazioni positive”.
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