Lopetegui è un nome mediocre|Primapagina – .

Lopetegui è un nome mediocre|Primapagina – .
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Quella contro la Juve non è stata sicuramente una bella partita: brutta prestazione, senza neppure un tiro in porta difesa da Szczesny. Fatto singolare, che fa riflettere. Poi, guardando la classifica, il discorso va bene. Mantengono le distanze dalla Juve e dovrebbero finire il campionato al secondo posto. La sensazione, però, è che la squadra abbia staccato la spina a livello motivazionale e stia cercando di arrivare al più presto a fine stagione, in quella che sembra un po’ di agonia: 4 alla fine e poi si Vai avanti.

Chissà cosa è successo a Terracciano: preso e pagato a gennaio, non gioca nemmeno quando mancano Theo e Calabria. Esce Musah ed entra Bartesaghi che è Primavera: proprio non capisco.

Così come è incomprensibile il tempo di gioco limitato concesso a Chukwueze, l’uomo più in forma dell’ultimo periodo del Milan: 12 minuti all’andata con la Roma, 45 al ritorno, 22 nel derby e 8 contro la Juventus. Invece di sfruttare il momento positivo, Pioli lo ha relegato in panchina: è un peccato perché avrebbe potuto dare un contributo maggiore rispetto a Pulisic che attualmente appare in riserva.

Andremo avanti: il problema però è che quando guardi l’orizzonte non vedi luce ma tante nuvole e sei ancora più preoccupato. Questa stagione è ormai finita, ma se sbagli la scelta dell’allenatore la sensazione è che rischi di giocare per te stesso, già in estate, anche l’anno prossimo. L’allenatore non cambia ogni anno: quando lo fai non puoi sbagliare. Bisogna andare sul sicuro, cosa che il Milan evidentemente non sta facendo, visti i nomi che circolano. Lopetegui in testa, anche se nelle ultime ore dopo le proteste dei tifosi le sue quotazioni sembrano in calo.

Nome mediocre, come quasi tutti quelli che vengono paragonati al Milan, ad eccezione di Conte. Peccato aver perso Thiago Motta, promesso sposo della Juve, che sarebbe stato perfetto per questo Milan.
Servirà una scelta vincente e non mediocre.

Infine una riflessione. Furlani ogni volta che viene intervistato e gli vengono poste alcune domande sul campo risponde dicendo che sono domande, quelle tecniche, da fare a Moncada e Ibrahimovic. Se mi dà tanto allora non dovrebbe intervenire nella scelta del prossimo allenatore. In realtà lui ha e avrà voce in capitolo: e questa è una grande contraddizione.
Sperando che alla fine prevalga l’ambizione di Ibrahimovic, cosa che al momento però non risulta evidente nei fatti.

 
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