“I festeggiamenti in grande stile si sono svolti al fischio finale del derby nelle catacombe, come le chiamiamo noi, in via Festa del Perdono. Noi della chat Inter-Nati ci siamo incontrati per vedere la partita. Poi abbiamo fatto un giro per il Duomo ci siamo fatti”. La storia è di Enrico Bertolinocomico e conduttore di fede nerazzurra, intervistato nel giorno di Inter-Torino dall’edizione milanese del Corriere della Sera.
E oggi?
“Sono arrivato tardi e non ho il biglietto per lo stadio: studio attentamente la mappa del tour in bus e vado a salutare i ragazzi”.
Si aspetta qualche risposta provocatoria ai festeggiamenti milanesi di due anni fa?
“Finora siamo stati fin troppo gentili. Due anni fa Ibra mandò messaggi offensivi a Calha, che non ha vinto altro che scudetti. Ma oggi sarà la festa di tutti: i dipendenti, i magazzinieri, il terzo portiere! Viva Raffaele Di Gennaro”.
L’architetto dell’azienda?
“Marotta e Ausilio sono campioni del matrimonio con i fichi secchi: riconoscono il valore di un giocatore e la sua natura umana. Aver mantenuto i rapporti con Thuram dopo il grave infortunio del 2021 ha permesso loro di superare la concorrenza del Milan”.
I tuoi Oscar della stagione?
“Dimarco per l’interismo, Calha per l’abnegazione, Mkhitaryan per la longevità: avrà preso una miracolosa pillola ecuadoriana”.