dal mistero al punto fermo, e ora il futuro… – .

Il mistero, forse risolto, di Daichi Kamada. In poco più di un mese è tornato al centro della Lazio grazie alla ‘cura’ Tudor. Con Sarri è stato ai margini della squadra, anche seduto in panchina per cinque volte consecutive. Musica tutta diversa invece con il maestro croato: i giapponesi non escono mai dal campo, a costo di ricoprire più ruoli nel corso della partita. Appena arrivato l’allenatore ha subito spiegato: “È più adatto al mio calcio”. Adesso sembra davvero essenziale. Dal 30 marzo, giorno in cui è iniziato il nuovo corso, Kamada ha saltato solo una partita (per infortunio): il ritorno di Coppa Italia contro la Juventus. Nelle ultime quattro partite in cui è sceso in campo non è mai uscito. Una situazione impensabile trenta giorni fa, ma che ora è realtà.

Non solo minuti, corsa e duttilità: l’ex giocatore dell’Eintracht è diventato anche decisivo, sulla falsariga di quanto fatto in Germania. L’unico gol in maglia biancoceleste, però, è stato quello d’inizio stagione contro il Napoli. Contro il Genoa, invece, è stato lui l’assist per il gol decisivo di Luis Alberto. Poi ancora all’Olimpico, contro il Verona, serve Pedro sotto porta, che però incredibilmente calcia fuori nell’uno contro uno con Montipò. Il ruolo del giocatore giapponese in squadra è stato totalmente cambiato: da esterno al progetto a quasi leader tecnico, da difficile da schierare a centro del gioco. E ora il suo futuro è ancora una volta in dubbio.

Negli ultimi mesi diverse squadre si sono interessate al suo profilo, vista la sua situazione contrattuale. Lo chiamano dalla Premier League, come ha già fatto la Bundesliga, alla quale ha chiuso ogni porta. Tudor dal canto suo, al netto della prestazione del giapponese, cercherà in tutti i modi di convincerlo a restare attivando la tanto chiacchierata clausola del suo contratto. “È un giocatore straordinario”, ha detto recentemente l’allenatore. I tifosi ormai sono pazzi di lui: la scelta finale, però, è tutta nelle mani di Daichi Kamada.