cosa è successo all’avvocato – .

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Il mito di Gianni Agnelli, detto l’Avvocato, è ancora vivo in tutti noi, e oggi vi parleremo della sua morte avvenuta nel 2003.

Definisci con una sola parola Gianni Agnelli, conosciuto da tutti come l’Avvocato, si rivela impossibile, poiché questo personaggio ha rappresentato un’epoca d’oro per il nostro Paese, svolgendo un lavoro impeccabile sotto tutti i punti di vista. Nella sua vita, ha interpretato i ruoli di dirigente d’azienda, imprenditore, persona mondana, direttore sportivo e politicorimanendo per lungo tempo il principale azionista e amministratore delegato della società FIATquando l’azienda torinese era italiana a tutti gli effetti, e produceva automobili apprezzate in tutto il mondo.

Carattere eccezionale Agnelli (ANSA) – Motomondiale.it

Inoltre fu anche senatore a vita, nonché ufficiale del Regio Esercito, rivestendo la sua importanza anche a livello militare. Gianni Agnelli era un grande appassionato di sport, un grande appassionato della Ferrari e del Juvee tutti ricordano anche il suo ruolo importante nell’ingaggio di Maranello Michael Schumacher. L’avvocato si lasciò andare ad una frase entrata nella storia una volta ufficializzato l’arrivo del tedesco a Maranello, affermando, nel 1995: “Sicuramente non ci è costato una miseria“.

Tuttavia, visto quanto realizzato da Schumacher al volante della Rossa, l’investimento si è rivelato pienamente giusto. L’avvocato ha avuto una vita lunga e intensa, e la sua morte è avvenuta ormai diversi anni fa, ma il suo ricordo è vivo in tutti. Vediamo nel dettaglio quali sono state le cause della sua scomparsa.

Agnelli, ecco le ragioni della sua morte

Gianni Agnelli è nato a Torino il 12 marzo 1921, con la sua morte avvenuta il 24 gennaio 2003, a quasi 82 ​​anni. La sua morte avvenne presso la storica residenza di Villa Frescòt, al confine con Pecetto Torinese, e la causa fu una malattia che lo aveva perseguitato negli ultimi anni della sua vita.

Gianni Agnelli la sua triste fine (ANSA) – Motomondiale.it

Infatti, l’Avvocato è stato stroncato da un cancro alla prostata, con il quale aveva combattuto per diversi anni, ma che alla fine gli si rivelò purtroppo fatale. La sua cappella di riposo fu allestita nella Pinacoteca del Lingotto, secondo quanto deciso dal cerimoniale del Senato.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i funerali si sono svolti in maniera privata e non solenne, ma sono stati comunque trasmessi in diretta sul RAI1, a conferma di quanto questo personaggio fosse apprezzato e considerato uno degli uomini più influenti del nostro Paese. Lo ha presieduto il cardinale Severino Polettoin una cerimonia alla quale hanno assistito milioni di persone.

La salma di Gianni Agnelli fu tumulata nella monumentale cappella di famiglia nel cimitero di Villar Perosa. Il suo grande legame con il Ferrari e con la F1 lo ha confermato lo splendido gesto di Luca Cordero di Montezemoloallora presidente del Cavallino.

Subito dopo la morte dell’Avvocato, il manager bolognese dedicò la vettura del 2003 al suo grande amico, denominandola F2003-GA, con le iniziali che ricordano quelle dell’Avvocato. Sicuramente il suo ricordo non verrà mai dimenticato visto quello che ha significato per il nostro Paese.

 
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