30 anni fa moriva Senna, da quel giorno la F1 non fu più la stessa – .

30 anni fa moriva Senna, da quel giorno la F1 non fu più la stessa – .
30 anni fa moriva Senna, da quel giorno la F1 non fu più la stessa – .

Sembra incredibile, ma sono già passati 30 anni da quel maledetto 1 maggio 1994. Milioni di persone festeggeranno oggi il giorno che cambiò per sempre la F1. Da quel fine settimana a Imola è stato fatto molto sul fronte della sicurezza. Purtroppo, però, anche a scapito dei tracciati storici, completamente ridisegnati o rivisti in nome di quella tragedia. 30 fa morì Senna, da quel giorno la F1 non fu più la stessa.

Una data che rimarrà indelebile nella storia dello sport. 1 maggio 1994. A Imola si corre il GP di San Marino. Il giorno precedente, il La morte di Roland Ratzenberger in pista, durante i test ufficiali, hanno scioccato piloti e professionisti. Uno schianto a oltre 300 chilometri orari contro il muro della Curva di Villeneuve. Eppure il Circo, come è successo tante volte in passato, non si ferma e riparte regolarmente la domenica. Iniziò così un Gran Premio che purtroppo è rimasto nella memoria di tutti, appassionati e non. 30 anni fa moriva Senna, da quel giorno la F1 non fu più la stessa.


Sulla morte del pilota brasiliano è stato scritto molto, molto. Oggi si celebra l’anniversario e, paradossalmente, grazie a questo tragico evento, il mondo della Formula 1 è radicalmente cambiato, con modifiche sostanziali ad alcuni percorsi storici. Molto meno impegnativo, molto più sicuro. Con il 1994 si chiude un’era di coraggio, rischio e grande adrenalina. Le curve mitiche sono scomparse per lasciare spazio a soluzioni a volte improbabili.


Leggi anche: I ricordi del regista: la morte di Roland Ratzenberger


Curva del Tamburello non era una sfida per cuori forti come l’Eau Rouge di Spa. Tutti sono scesi a tutto gas provenendo dal rettilineo principale. Una svolta che ha portato dritto a Villeneuve, anch’esso da condurre integralmente, prima del frenata della Tosa. Il problema, semmai, era il poche vie di fuga. Quelle che furono più fatali a Ratzenberger che a Senna. Ebbene, dopo il 1994, di queste due curve non resta che il ricordo, inghiottito da una variante realizzata per rallentare le monoposto.

Monzail tempio della velocità. Grande curvao Biassono, come lo si voglia chiamare, e La doppietta di Lesmo. “È lì che si crea il tempo”, dicevano i vecchi saggi, prima di essere cambiati. Oggi non danno più la stessa emozione di prima. In particolare, la seconda di Lesmo è stata notevolmente rallentata, perdendo la sua aura di “curva pelosa”.


Silverstone, un altro dei circuiti storici della F1. Qui altre due curve leggendarie hanno pagato il prezzo della sicurezza, la Stowe e l’Abbazia, che è diventata una chicane. Fortunatamente la straordinaria sequenza Chapel, Becketts e Maggots non ha subito modifiche.


Alcuni tracciati non subirono modifiche sostanziali, tranne nel 1994, con alcune curiose ed incredibili “varianti mobili”, costituite da file di pneumaticia volte in linea retta, come è successo Barcellona e Montreal. Interessata anche Spa, con una variante che “sfregò” il mitico Eau Rouge. Per fortuna durò solo un anno, grazie all’ampliamento della via di fuga nelle edizioni successive. A Hockenheim, invece, hanno modificato le chicane nel bosco. La pista tedesca è stata poi colpita da un un vero disastro nel 2002quando i suoi lunghi rettilinei furono cancellati, non per ragioni di sicurezza, ma per questioni di sponsor…

Solo Suzuka mantenne invariato il suo layout, nonostante un pericoloso 130R, che però è rimasto invariato. Una delle curve, ancora oggi, che regala più adrenalina ai piloti.


Con la morte di Senna, quindi, iniziò un vero e proprio cambiamento nella maggior parte dei brani. Per una Formula 1 più sicura e meno entusiasmante.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV modifiche alla viabilità – .
NEXT L’oroscopo del giorno 1 maggio 2024 – Scopri il segno fortunato di oggi – .