“Essere favoriti conta poco” – .

«Essere favoriti non conta molto. Conta come giochi. Perché il risultato è una conseguenza della prestazione”. Le parole di Gian Piero Gasperini alla vigilia vanno oltre lo storico appuntamento con la semifinale d’andata di Europa League che giovedì 2 maggio (fischio d’inizio alle 21) allo stadio Orange Velodrome di Marsiglia vedrà l’Atalanta contro i francesi dell’Olympique.

Una decina di secondi di dichiarazione, una riga e mezza di testo, il riassunto di otto anni di lavoro del tecnico che su questo pensiero ha costruito il fenomeno Atalanta. Al punto da far sì che l’allenatore avversario Jean-Louis Gasset – terzo allenatore dell’OM in questa travagliata stagione, nella quale a febbraio ha sostituito l’italiano Rino Gattuso – consideri l’Atalanta come «la squadra più forte affrontata quest’anno in Europa League». In un elenco che comprende nomi illustri come Shakhtar Donetsk, Villarreal e Benfica.

Gasperini: «Abbiamo vinto a San Siro e Anfield? Ma questa è un’altra partita”

Per il resto, Gasperini respinge con fermezza le domande sul suo futuro (“non c’è bisogno di parlarne, siamo in una buona situazione”) e chiede ai suoi giocatori “coraggio e qualità”. Quelli che si sono già fatti vedere in questa stagione a San Siro con il Milan in Coppa Italia e ad Anfield con il Liverpool in Europa League. «Ma questo è un altro gioco – avverte Gasp – si riparte da 0-0». Contro una squadra che, a differenza dell’Atalanta, impegnata su tre fronti, ha l’ultima possibilità di salvare la stagione nella sfida europea: «Ma in Europa sono stati bravi ad arrivare in semifinale, e anche noi in questa partita che siamo Interessa solo l’Europa, non pensiamo a Coppa e Italia o campionato. Quindi giochiamo entrambi questa partita con lo stesso obiettivo, ovvero qualificarci. Ma vogliamo anche fare bella figura in uno stadio così prestigioso”.

Marsiglia-Atalanta, la vigilia: tutte le foto dal Vélodrome

L’Atalanta è pronta per una partita storica, la semifinale di Europa League contro il Marsiglia. La gara d’andata si giocherà giovedì 2 maggio al Vélodrome, uno degli stadi più iconici del calcio europeo.

Sì, lo stadio. Quel Velodromo Arancione (capienza intorno ai 67mila spettatori, poco meno di 3mila dai bergamaschi) che si preannuncia un bacino infuocato in cui i marsigliesi si giocheranno molte delle loro chance di qualificazione, puntando a un risultato positivo sul quale forse potranno speculare il ritorno via. Come agli ottavi contro il Villarreal (4-0 in casa, 1-3 in Spagna). Come ha provato a fare, fallendo, la Fiorentina, nella semifinale di Coppa Italia contro i nerazzurri: «Ma speriamo di fare meglio qui che all’andata a Firenze – sorride Gasperini -. E’ chiaro che conta molto la gara d’andata, perché determinerà l’atteggiamento della gara di ritorno. Ma alla fine ciò che conta è migliorare complessivamente nel corso di 180 minuti”.

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Gasset: «In casa giochiamo tanto, ma servirà la partita perfetta»

«L’andata sarà molto importante – conferma Gasset – proveremo a fare come agli ottavi contro il Villarreal con l’aiuto dei nostri tifosi. Anche contro l’Atalanta ci giocheremo tante occasioni in casa, perché poi al ritorno sarà molto difficile. Ma soprattutto vorrei che il giovedì sera con i nostri tifosi fosse soprattutto una grande festa. Da parte nostra avremo bisogno della gara perfetta. La forza dell’Atalanta sta nella specificità del suo sistema di giocoormai consolidatissimo: Gasperini si allena lì da otto anni, ed è sempre arrivato alto: terzo, quinto, sesto… L’Atalanta è un ottimo esempio per il modo in cui lavora. Gasperini ha la fiducia della società e ha costruito una squadra a sua immagine. Una squadra di combattenti, uno contro uno su tutta la linea. Cosa fare per fermarli? Ho un’idea, la vedrai sul campo. Indietro quattro? È un’ipotesi.”

Sull’effetto Velodromo dice la sua anche Mario Pasalic, reduce dal Monaco nel campionato transalpino, uomo di partite importanti e gol pesanti negli ultimi anni a Bergamo: «Ma l’unica cosa che conta davvero sono i risultati della squadra, non obiettivi o la performance dell’individuo. Non ho giocato al Velodromo durante la mia permanenza al Monaco, ero infortunato. Ma lo so è un ambiente eccezionale, stimolante anche per gli avversari. Perché il telaio conta zero: dobbiamo pensare solo a quello che facciamo in campoed eccoci qui in undici per parte.

Gasset è sicuro: «Il nostro Aubameyang è il miglior attaccante d’Europa League, è come un padre per i suoi compagni ed è ancora capace di fare la differenza»

Se da un lato riconosce la forza dell’Atalanta, dall’altro Gasset invece tiene duro quello che definisce «il miglior attaccante dell’Europa League»: Pierre Aubameyang, gabonese che a 34 anni «è ancora capace di fare la differenza. Per i suoi compagni è come un padre. Ha giocato in club molto importanti (Borussia Dortmund, Arsenal, Barcellona, ​​Chelsea, dopo sei anni in Italia tra la Pro Patria e le giovanili del Milan). Ora averlo qui tra noi è qualcosa di enorme”.

Clauss sull’ex compagno Kolasinac: «È una forza della natura, ti trascina»

Jonathan Clauss, 31 anni, esterno dell’OM e della Nazionale francese, recentemente rientrato dopo un grave infortunio, tesse invece le lodi del difensore bosniaco Sead Kolasinac, oggi punto di forza dell’Atalanta dopo che il Marsiglia lo ha lasciato partire, un po’ frettolosamente, in trasferta. a parametro zero la scorsa estate: «Non l’ho visto giocare quest’anno, però Kolasinac è ​​una forza della natura, qualcuno che ti trascina e ti trasmette energia. L’anno scorso averlo intorno è stato molto importante. Saremo sempre amici”.

 
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