ecco perché potrebbe essere già al lavoro sulla vettura del 2026 – .

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Adrian Newey ha raggiunto un accordo con la Red Bull per liberarlo anticipatamente da un contratto che lo vedeva impegnato per altri due anni. Il pluridecorato allenatore di F1 ha annunciato di voler intraprendere nuove sfide mentre Horner ha voluto rendere omaggio alla figura tecnica più importante nella storia vincente della squadra. Newey sarà libero di andare a lavorare per altri alla fine del primo trimestre del 2025, nel frattempo svolgerà un periodo di giardinaggio travestito da consulente per rifinire e firmare la sua Hypercar RB17.

Newey in Ferrari: il ruolo di superconsulente consente un’importante stabilità di ruoli nell’ufficio tecnico

Questo scioglimento anticipato dimostra che, nonostante alcune voci, il suo ritiro sarebbe escluso La Ferrari è davvero vicina al super ingegnere 66enne, anche se il contratto proposto dalla dirigenza della squadra italiana non è stato ancora firmato. La Red Bull avrebbe potuto anche trattenere o ostacolare Newey ancora un po’ ma non ce n’è stata la volontà, anche se la causa dell’abbandono era imputabile ad un cambiamento di clima nei rapporti. La figura di Newey in Red Bull è troppo importante e, per certi versi, ingombrante per poter e voler cercare lo scontro, anche se gli attori hanno lavorato molto nell’affermazione con le apparenze ma, in questo momento, vedere una forte cavolo, visto che Newey era a Milton Keynes, scomparire brutalmente dai radar della squadra sarebbe stato un messaggio molto negativo.

A Maranello, Newey non sarebbe una figura del tutto nuova, poiché negli ultimi anni Rory Byrne è stato impiegato nella posizione di supporto e consulenza del dipartimento tecnico. Ovviamente coinvolto sempre di più in maniera mirata e meno assidua da Cardile, tuttavia il tecnico sudafricano ha sempre avuto una voce importante. Un percorso che ora la Ferrari vorrebbe portare avanti in termini ancora più rigorosi e sicuramente importanti con l’ingaggio del super designer inglese.

Newey in Ferrari: un giardinaggio mascherato e facilmente aggirabile per lavorare subito sul progetto 678

Tutti si chiedono: quando sarà efficace? Attualmente sappiamo che le nuove regole aerodinamiche non sono definite al 100% ma lo saranno in estate. La scadenza richiesta dai team era fine giugno, forse potrebbe slittare leggermente ma non di molto visto che i team cominceranno a lavorare sulle nuove vetture dal prossimo gennaio, aumentando le risorse sul progetto dalla primavera visto che c’è una prima parte da fare orientato all’auto 2025. Con l’addio alla Red Bull alla fine del trimestre 2025, il timing è quindi abbastanza buono per spingere ragionevolmente già sul 678. Senza contare che il giardinaggio è facilmente aggirabile per quanto riguarda, ad esempio, la lettura e la comprensione del nuovo regolamento. Newey potrà entrare nella SF di Maranello già dal primo giorno con una consulenza immediata nei vari macro ambiti tecnici della monoposto Rossa 2026, in quella sempre importante, e spesso decisiva, interpretazione del regolamento tecnico.

Inoltre, l’inserimento di un profilo come Adrian Newey nello staff tecnico potrebbe essere più semplice rispetto, ad esempio, all’arrivo di un vero direttore tecnico come Pierre Wache, da sempre la prima vera scelta sia di Binotto che di Vasseur. L’ex DT Williams e McLaren non dovrà riformare o ricostruire un reparto, e non spodesterà nessuna figura Senior attuale, con Cardile e il suo staff che stanno lavorando bene soprattutto da quando Vasseur ha ricompattato e ottimizzato il gruppo; piuttosto, Newey avrebbe portato le idee migliori e la conoscenza vincente che lo hanno reso il migliore. Andare a Maranello e aiutare la Ferrari a vincere un mondiale è una sfida difficile per chiunque, ma è anche l’unica che manca davvero al quasi 66enne designer inglese. Una situazione non troppo dissimile da quella trovata dalla Ferrari con Lewis Hamilton, dove a Maranello sono stati altrettanto bravi a sfruttare l’occasione, anche se la forte voglia di venire in Ferrari del sette volte campione del mondo è stata determinante, come potrebbe esserlo anche per Newey. Il suo arrivo potrà così trasmettere ai progettisti di Maranello, con autorevolezza e senza grosse controindicazioni, ciò che probabilmente è mancato finora nelle scelte tecniche di medio e lungo periodo. Con l’addio di Binotto è come se la Ferrari avesse cambiato marcia, quel punto zero necessario per evitare ulteriori mesi di stallo che, soprattutto dal punto di vista tecnico, potrebbero diventare (altri) anni. John Elkann, con al comando uno dei suoi uomini di fiducia, Frédéric Vasseur, prese in mano la Scuderia per cercare di “fare rumore” e sembrerebbe che ci siamo riusciti ancora una volta.

 
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