Conference, Bruges-Fiorentina 1-1, gol di Vanaken e Beltran su rigore – .

Conference, Bruges-Fiorentina 1-1, gol di Vanaken e Beltran su rigore – .
Conference, Bruges-Fiorentina 1-1, gol di Vanaken e Beltran su rigore – .

Più forte di tre poli. Più forte di un ambiente infernale. Più solido del Bruges, degli errori, della sfortuna. La Fiorentina conquista l’Olimpo. Uno dopo l’altro e la Viola va ad Atene per la finale di Conference League. È la squadra di Italiano a guadagnarsi la seconda finale consecutiva, il Bruges saluta dopo un meritato vantaggio ma anche tre gol subiti e soprattutto il rigore realizzato da Beltran (e guadagnato da Nzola) che porta il totale dei gol sul 4-3. i toscani tra le due gambe: è la legittimazione dell’operato di Vincenzo Italiano che il 29 maggio potrà vendicarsi dell’atto finale dello scorso anno, quando la Fiorentina venne sconfitta dal West Ham a Praga.

Vantaggio

Italiano deve rinunciare a Bonaventura: Jack va dritto in tribuna. Sulla destra, il tecnico della Fiorentina sceglie Dodò al posto di Kayodé e per il resto schiera la formazione annunciata con Nico, Beltran e Kouamé (al posto dell’infortunato Sottil) alle spalle di Belotti. Il Bruges (senza Meijer e Jackers, rispettivamente ala sinistra e portiere dell’andata, ma anche senza Skov Olsen infortunatosi nel finale di tempo) mette in porta il senatore Mignolet e davanti ovviamente schiera il brasiliano-bulgaro Thiago, il migliore in Gara-1 e già acquistato dal Brentford. Sono circa 2000 i tifosi viola e lo stadio di Bruges pulsa di trentamila anime nerazzurre emozionate che vogliono portare la propria squadra ad un’altra finale dopo quella di Coppa dei Campioni del 1978 quando la squadra belga venne sconfitta dal Liverpool. L’avvio è pressione belga, asfissia quasi totale, la Fiorentina prova ad abbassare il ritmo e il primo brivido è dato da una palla persa in area centrale da Arthur: Thiago ruba e va, nulla di fatto al 5′ del primo tempo. È proprio Arthur il più vulnerabile in un centrocampo in cui il Bruges riceve palla e raramente la cede: la Fiorentina fa da rimessa perché schiacciata, i primi minuti sono difficili per i viola che nel primo tempo vincono 3-2. all’andata con gol di Nzola allo scadere. Al 20′ la situazione è in parità: De Cuyper, esterno mancino, agisce in mezzo al campo e ruba palla in maniera energica e vigile, avanza e scambia con Thiago che si porta in mezzo all’area, crossa da Vanaken e il belga dentro palla sbagliano di poco, fatto sta che Terracciano resta frastornato. Vantaggio casalingo, 1-0 e ancora tutto da rifare per la Fiorentina che fino a quel momento era riuscita a costruire un’azione-uno con Mandragora (tiro alto).

Croce Kouamé

Poi, la doppia reazione nella stessa azione, con Gonzalez e Beltran vicini al pareggio: è il 22′, Nico respinge il tiro debole di Mignolet mentre Lucas da buona posizione solitaria calcia a lato. Doppia chance buttata al vento. Al 30′ Dodò para un gol di Skoras praticamente fatto: Milenkovic lascia scappare Thiago, la palla finisce in mezzo per il polacco che esita finché non arriva Dodò a respingere in angolo. Altro pericolo per Terracciano. Ma la Fiorentina ha sette anime: al 34′ l’occasione la crea Kouamé, tiro dal limite dell’area, traversa colpita e palla che ricade in campo, colpisce a tre centimetri dalla linea, l’orologio dell’arbitro Meler non centra vibra, Gonzalez prova a tuffarsi di testa ma è “fuori”.

Altri due boschi

L’inizio del secondo tempo è stato subito interrotto: il direttore di gara turco ha dovuto attendere che i fumogeni si allontanassero dalla vista delle squadre, tre minuti e 12″ per riprendere e il Brugge è ripartito con lo stesso entusiasmo del primo tempo mentre il sole esce dopo una giornata piovosa e fredda: al 50′ Odoi approfitta di un corner, è solo in area ma si gira su se stesso a un metro dalla porta. Piano piano la Fiorentina esce dal guscio: crea, conquista corner, va a pressare alto, costringe il Brugge a lavorare con un lancio lungo mentre Biraghi (63′) calcia alta una punizione dal limite dell’area. Nico chiede un rigore (niente) mentre sia Hayen che Italiano fanno i cambi: l’allenatore della Fiorentina supera Duncan (per un rigore molto deludente). Arthur) e Nzola (per Belotti), Bruges Zinckernagel per Vetlesen. Al 28′, altro legno: punizione di Nico dal limite, Biraghi colpisce ovviamente il sinistro e la traversa nega il pareggio viola alla Fiorentina, e poi arriva anche il 32′ palo, il terzo della partita: colpo di testa di Kouamé cross, Mignolet è fuori da ogni intervento, palo e Bruges che spazza via.

Beltran e la gioia

Sembra una partita infestata, terribilmente in salita anche per la palla che non gira nel verso giusto: dopo il Psg in Champions, anche la Fiorentina colpisce i pali tiro su tiro. Il Bruges non ha più la sfrontatezza e il fiato di prima, lo stadio pulsa di tifo incessante ma la Fiorentina adesso – e siamo oltre la mezz’ora – comincia a creare, a crederci, a sperare davvero di evitare i supplementari. Poi, al 37′, accade quello che doveva succedere: rimessa laterale, Nico Gonzalez inventa un cross, Nzola viene colpito dal ginocchio di Mechele: batte Beltran, 1-1, quarto gol personale in Conference e in questo momento La Fiorentina vede l’Atene sconfiggere la maledizione dei rigori. C’è ancora da giocare, il Bruges schiuma di rabbia e confusione, chiedono anche un rigore ma il rigore decisivo è quello di Beltran, con Terracciano che all’ultimo minuto (dei sette dei minuti di recupero) gestisce un tiro in area da Vanaken. Fiorentina ad Atene: ed è un altro pezzo di storia viola.

 
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