Strage di Casteldaccia, nel giorno delle autopsie arrivano le prime avvisaglie – BlogSicilia – .

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Nelle prossime ore sarà effettuata presso il Policlinico di Palermo l’autopsia sui 5 operai morti lunedì mentre lavoravano alla rete fognaria di Casteldaccia. Epifanio Alsazia, quasi 71 anni, è stato il primo a morire soffocato.

Dopo di lui hanno perso la vita Giuseppe Miraglia, 47 anni, Roberto Raneri, 51 anni, Ignazio Giordano, 59 anni, e Giuseppe La Barbera, 28 anni. Un sesto operaio, Domenico Viola, 62 anni, è intubato in ospedale. La Procura di Termini Imerese ha aperto un’inchiesta sul drammatico incidente sul lavoro per omicidio colposo plurimo. L’impostazione degli esami medico legali, accertamenti irripetibili, potrebbe portare alle prime avvisaglie: un atto necessario per dare alle persone coinvolte a vario titolo nella vicenda la possibilità di nominare propri consulenti affinché possano partecipare alle autopsie.

Secondo le prime ricostruzioni, le vittime lavoravano per il Gruppo Quadrifoglio che era stato appaltato dalla Tek per i lavori di manutenzione della rete fognaria di Casteldaccia e di altri comuni, lavori appaltati dall’Amap, l’azienda municipale del capoluogo, e non sarebbero dovute cadere in l’impianto ma avrebbero dovuto procedere alla pulizia dei tombini dalla strada.

La sonda dell’autospurgo, che avrebbero dovuto calare dall’esterno – il tombino era stato ricoperto di asfalto in precedenti lavori stradali – si sarebbe bloccata e gli operai avrebbero chiesto al direttore dei lavori dell’Amap il permesso di andare sottoterra. Il “tappo” che impediva lo spurgo della sonda sarebbe saltato e i primi 3 operai, tra cui il caposquadra e comproprietario della Quadrifoglio, Epifanio Alsazia, sarebbero stati investiti da liquami e gas letale, avrebbero perso conoscenza e avrebbero caduto nella cisterna sottostante. Per soccorrerli sarebbero scesi altri tre operai, tra cui il precario Giuseppe La Barbera, addetto al controllo della segnaletica stradale.

Due sono i morti, uno, Domenico Viola, è in fin di vita in terapia intensiva al Policlinico. I medici, che parlano di “insufficienza multiorgano”, stanno cercando di capire quali delle funzioni vitali siano state compromesse. Le indagini puntano a chiarire eventuali lacune di sicurezza – nessuno degli operai indossava mascherine -, con quali criteri è stato selezionato il personale che non era specializzato e non avrebbe seguito corsi di sicurezza e perché il tecnico dell’Amap ha autorizzato le vittime a scendere nella stanza della pianta. Occorre inoltre chiarire la catena di responsabilità nella supervisione del lavoro subappaltato all’impresa.

«Chiediamo risposte immediate all’Ispettorato nazionale del lavoro, al ministro del Lavoro e alla Regione Siciliana», dice la FP Cgil Sicilia. “Ricordiamo che ad oggi in Sicilia – si legge nella nota – sono stati inviati dall’Inail solo 30 ispettori del lavoro, nessuno con la professionalità tecnica necessaria per effettuare controlli in ambienti confinati come quello di Casteldaccia. Inoltre, gli ispettori inviati rimarranno solo fino alla fine dell’anno, mentre la sicurezza e la tutela del lavoro non hanno limiti di tempo. È fondamentale avere una presenza stabile anche in Sicilia: è necessario inviare al più presto altri ispettori del lavoro e ispettori tecnici, garantendone la piena operatività e superando ostacoli burocratici inesistenti”.

Il sospettato nelle indagini

C’è un indagato nell’inchiesta sulla morte dei 5 operai uccisi dal gas sprigionatosi dalle fognature mentre stavano lavorando alla fognatura di Casteldaccia. Si tratta di Nicolò Di Salvo, il titolare della Quadrifoglio, l’azienda che ha fatto appaltare i lavori. L’accusa è di omicidio colposo plurimo.

L’uomo avrebbe ricevuto in serata un avviso di diffida, atto necessario affinché possa nominare un medico legale di fiducia che domani parteciperà all’autopsia delle vittime. Al momento quindi Nicolò Di Salvo, che dovrà rispondere delle misure di sicurezza di cui aveva dotato i lavoratori, sarebbe l’unico indagato.

Nell’incidente ha perso la vita il socio dell’imprenditore, Epifanio Alsazia. L’indagine è coordinata dal pubblico ministero Elvira Cuti. L’autopsia, alla quale potranno partecipare anche i consulenti dei familiari delle vittime, sarà eseguita presso l’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo dalla dottoressa Stefania Zerbo.

 
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