Ettore Messina ne ha parlato con La Gazzetta dello Sport. «Come arriva l’Olimpia a questi playoff? Con l’ottimismo di chi vuole chiudere bene una stagione difficile, costellata di difficoltà e infortuni, con la determinazione di puntare sulla capacità della squadra di competere al livello di avversarie preparatissime e la consapevolezza del fatto che la novità esiste quando quelli ha vinto e poi perso, come è successo ai Golden State Warriors, in passato ai Boston Celtics per fare due esempi. Certezze? Che difendere forte e condividere la palla in attacco sono la chiave per vincere, come abbiamo fatto tante volte in campionato, ma anche in Eurolega. In Serie A, dopo un inizio di 5 vittorie e 5 sconfitte, avevamo un record di 17-3”.
La discontinuità di questa stagione. «Non è il momento, adesso dobbiamo concentrarci tutti a fare al meglio le cose fondamentali per mettere in pratica quello che abbiamo dimostrato di saper fare. Anche se poi dovremo vedere in tv la Final Four con tre squadre che abbiamo battuto durante la stagione”.
Quanto è importante il suo doppio impegno?. «Ancor più che sul piano fisico, sul dispendio di energie nervose. Questo è ciò che causa gli alti e bassi. Dobbiamo resettare per ritrovare le forze dopo le grandi partite. Secondo me ha frainteso. Se fosse responsabile dell’area tecnica nessuno direbbe nulla. Ma è il mio ruolo. La società sta crescendo con un’organizzazione completa. Ci sono manager formati come Stavropoulos e Vacirca che hanno la competenza, la capacità e svolgono il lavoro. Viceversa l’area tecnica è di mia competenza. Non è che devo mettermi e togliermi un cappello. E questo lavoro l’ho fatto a Bologna e a Mosca, non l’ho fatto a Treviso perché lì c’è l’ottimo Gherardini”.
