Il Giro d’Italia arriva in Friuli, De Marchi e Fabbro ci provano. In gara sette ex squadre ciclistiche. Cimolai è il veterano – .

Il Giro d’Italia arriva in Friuli, De Marchi e Fabbro ci provano. In gara sette ex squadre ciclistiche. Cimolai è il veterano – .
Il Giro d’Italia arriva in Friuli, De Marchi e Fabbro ci provano. In gara sette ex squadre ciclistiche. Cimolai è il veterano – .

Il Giro d’Italia numero 107, arriva in Friuli Venezia Giulia con la 19a frazione, Mortegliano – Sappada. Dopo la tappa senza montagna di ieri con arrivo a Padova, si torna a scalare le vette. Là giro rosache ha proclamato protagonista assoluto lo sloveno Tadej Pogačar, entrerà nelle Dolomiti, lungo un percorso di 157 chilometri con tre Gran Premi della montagna.

I FRIULANI

Vale la pena menzionarlo In gara sono sette gli ex corridori del Cycling Team Friuli (di cui tre DOC regionali) su 43 corridori italiani presenti al Giro. Un numero che non ha eguali in Italia, considerando gli atleti nati e passati dalla società presieduta da Roberto Bressan. Proprio in questa frazione Rosso di Buja, Alessandro De Marchi del Team Jayco AlUla e Matteo Fabbro della Codroipese, del Team Polti Kometa proveranno a brillare. Due ciclisti che amano i percorsi difficili, come quello proposto oggi, con in più l’emozione di correre in casa. Senza dimenticare l’attuale maglia ciclamino e vincitore di tre tappe, nonché secondo nella tappa di ieri, Jonathan Milan, del Lidl Trek, sempre di Buja, ma in teoria non adatto al percorso che terminerà a Cima Sappada. A completare la squadra della (ex) Juventus per la Bora Hansgrohe proverà a mettere in risalto in maglia l’ex campione italiano Under 23, Giovanni Aleottied un ulteriore trio del Team Polti Kometa, composto da i fratelli Davide e Mattia Bais e l’attuale numero rosso (indossando il pilota più combattivo e leader della fuga) Andrea Pietrobon.
Il numero dei corridori “made in Friuli” potrebbe essere ancora maggiore considerando che, a causa delle scelte tecniche delle squadre, altri quattro ex bianconeri non hanno partecipato alla corsa rosa, tra cui il friulano Nicolò Buratti del Team Bahrain Victorious.

TECNICI

Non solo corridori, ma Nel gruppo tecnico rientrano anche gli ex bianconeri, come Andrea Fusaz in veste di allenatore e la fisioterapista naoniana, Tamara Rucco, entrambi con la squadra del Bahrain Victorious. “Che soddisfazione vedere tanti ex, protagonisti al Giro – dice con orgoglio il direttore sportivo della CTF, Renzo Boscolo – c’è soprattutto la consapevolezza che questi campioni guidano l’intera regione e sono un esempio per i nostri giovani”. Già nel 2011 De Marchi aveva aperto la strada, facendo conoscere il metodo di lavoro della Ctf. Oggi, grazie anche al sostegno della Regione, questa filiera si è consolidata, e oltre alle opportunità per alcuni ragazzi locali, ci sono atleti da tutto il mondo che scelgono il Friuli Venezia Giulia per affermarsi. «La cosa che fa ancora più piacere – prosegue Boscolo – è questa questi atleti hanno mantenuto le caratteristiche di combattività e determinazione che avevano espresso in bianconero. L’esempio lampante, oltre ai numerosi chilometri di fuga di tutti, è avvenuto nella tappa regina, con quattro dei nostri ragazzi in fuga contemporaneamente, De Marchi, Fabbro, e i due Bais, quasi un segno distintivo dell’ex Ctf , come anche l’attuale leader della combattività Pietrobon”.

CIMOLAI

Occorre fare un discorso a parte l’esperto Davide Cimolai, alla sua sesta partecipazione in rosa. Il campione di Vigonovo, in corsa per la Movistar, è al fianco dei capitani Nairo Quintana, Einer Rubio e soprattutto Fernando Gaviria, per le sprint. Finora non c’è stata nessuna vittoria, ma i piazzamenti ottenuti in Spagna e alla Tirreno-Adriatico sono stati decisivi per ottenere il “pass rosa”. «Sono soddisfatto di questa prima parte di stagione – dice Davide – ho sfiorato il successo in diverse circostanze e sono venuto a questo Giro principalmente per lanciare gli sprint a Gaviria. Il che non è facile, perché quest’anno ho visto una qualità molto alta di velocisti, primo fra tutti Jonathan Milan. Noi abbiamo provato a fare del nostro, ma contro squadre più attrezzate è sempre difficile. Quella di oggi non sarà una tappa adatta alle mie caratteristiche, ma correre sulle strade di casa è sempre emozionante”.
Il tratto odierno, che presenta un dislivello totale di 2850 metri, è caratterizzato da tre salite non molto lunghe che, sulla carta, non dovrebbero rappresentare un problema per gli alpinisti, anche se, al termine di tre settimane di gare, la stanchezza potrebbe diventare Tatto. Si svolgerà quasi esclusivamente nella provincia di Udine. Partita da Mortegliano, la corsa risalirà la valle del Tagliamento, toccherà Pinzano (unico centro pordenonese) intorno alle 14 e arriverà a Peonis (14.20, dove i ciclisti sfileranno davanti al cippo che ricorda il punto dove finalmente ritrovò la vita Ottavio Bottecchia), dove il primo sprint intermedio assegnerà punti ai primi 8 classificati. La corsa raggiungerà poi Tolmezzo (ore 15) dove inizierà la fase cruciale della tappa. A Paularo (km 100, 15.20) si scatta per l’Intergiro, proprio ai piedi della prima salita di giornata, il Passo Duron (2a categoria). La successiva discesa porterà i ciclisti fino a Cercivento (ore 15,50) per il secondo traguardo volante e dove inizierà la salita verso Sella Valcalda. Discesa a Comeglians prima di iniziare l’avvicinamento a Cima Sappada (16:30). Nell’ultima salita c’è anche il passaggio dalla Carnia Biathlon Arena, fucina di campioni della specialità. Superato il culmine della salita, a 6 chilometri dal traguardo, si segue in parte la pista ciclabile, poi si affronta una salita (10%) e si arriva agli ultimi mille metri in leggera discesa.

 
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