Rinnovo affrettato?
IL rinnovo contrattuale appena firmato con la Red Bull fino alla fine del 2026 (ma con l’1+1 a vantaggio della squadra) sembrava un ‘ombrello’ utile a proteggere Sergio Perez da voci e critiche almeno per un po’. Tuttavia, il pilota messicano ha superato se stesso – in senso negativo – nelle ultime gare ed è rimasto al centro dell’attenzione mediatica. Ottavo a Imola e ritirato a Monaco e in Canada: Checo ha raccolto appena quattro punti negli ultimi tre GP.
L’ex pilota della Racing Point è stato a lungo criticato per i risultati non sufficientemente brillanti ottenuti al volante di una monoposto che invece, guidata da Max Verstappen, infrange più volte record e record. Quest’ultima serie di tre gare, però, è particolarmente preoccupante per il #11 di Milton Keynes anche dal punto di vista statistico. Infatti, da quando è pilota della Red BullPerez aveva vissuto solo una volta, nel 2021, una serie di tre partite peggiore di questa nella stessa stagione.
Mai così male dal 2021
Era successo proprio nel suo anno d’esordio con la scuderia austriaca, quando tra Silverstone, Budapest e Spa si trovava finiva sempre fuori zona punti o si ritirava. Anche lì, però, avevano contribuito al flop fattori esterni, come l’autoscontro provocato da Bottas in Ungheria e la corsa ‘farsa’ in Belgio. Anche nello scorso campionato, nel periodo disastroso delle gare tra Singapore, Suzuka e Qatar, furono persi cinque punti.
A questo punto tocca a Perez È fondamentale riuscire a invertire la tendenza già dal prossimo appuntamento, in programma a Barcellona. Anche se il GP di Spagna dovesse concludersi con un risultato negativo, la Red Bull potrebbe davvero iniziare a chiedersi se il rinnovo contrattuale si sia rivelata la mossa giusta.
