“La stagione 2025 con Marquez in Ducati? Sarà una bomba!” – .

“La stagione 2025 con Marquez in Ducati? Sarà una bomba!” – .
“La stagione 2025 con Marquez in Ducati? Sarà una bomba!” – .

A Vallelunga ospiti del team LCR Honda, presenti per le giornate Hondaabbiamo incontrato la leggenda Randy Mamolache il giorno prima era sceso in pista in sella alla Honda RS500 (una sorpresa di Lucio Cecchinello), la moto con cui corse nel lontano 1984, 40 anni dopo.

Tante emozioni per il pilota americano che è partito con l’iconica partenza a spinta, seguito in pista dagli occhi attenti del figlio Dakota, anche lui pilota. Un viaggio nel passato quindi, ma anche un’occasione per parlare di attualità, tra le ultime clamorose mosse di mercato. In primis quelli di Martin e Marquez, ma si è parlato anche di futuro, con la possibilità di rivedere un pilota americano dopo tanti anni di assenza, Joe Roberts, ritorno alla classe regina. Come sempre con la sua consueta cordialità e sorriso, il pilota americano inizia l’intervista cantando “Portami a casa, vie della campagna” Di Giovanni Denver.

E’ proprio la canzone giusta per iniziare a parlare della fantastica esperienza vissuta ieri qui a Vallelunga. Lucio Cecchinello ha portato una Honda RS 500 tre cilindri, la moto che guidò tu Randy nel 1984 con i colori Rothmans (Qui la prova video).
“Era tra il 1984 e il 1985, nell’84 era rosso, bianco e blu, con i colori Honda. Quello fu l’anno in cui iniziai la stagione tardi perché non avevo la moto, la Suzuki si fermò a fine ’83, fui fortunato e grazie a Oguma san partecipai alle prime gare come Laguna Seca. Freddie Spencer si è infortunato durante un evento a Donington e il resto è storia, ho pagato i miei meccanici, ecco perché la squadra aveva i miei colori. La sorpresa di ieri ha reso la giornata molto strana ed emozionante sia per me che per tanti altri perché Sono passati 40 anniIL”.

Com’è stato saltare su una moto del genere, una due tempi? Ovviamente non hai provato la MotoGP di oggi ma hai guidato una Ducati MotoGP 4 tempi. Una macchina molto diversa, con tanta elettronica, com’è stato fare un salto nel passato?
È come chiunque immaginerebbe, le persone che hanno amato l’era dei due tempi ci credono ancora. Ho provato anche il quattro tempi e credo in entrambi. La MotoGP si sta divertendo moltissimo in questa stagione con tutto quello che sta succedendo. Non dimentichiamolo però all’epoca il tre cilindri Honda rappresentava l’apice della tecnologia. Quando Freddie Spencer portò questa moto, insieme a Lucchinelli, vinse il titolo, eppure tutti dicevano “tre cilindri? Quattro la Suzuki, la Yamaha con il V4…” Anche allora c’era molta concorrenza. Così sono venuto qui a Vallelunga su invito di Lucio Cecchinello e del team LCR, e potete vedere sui social il momento in cui ho svelato la moto. È stato divertente perché indossavo la tuta Honda che indossavo a Goodwood l’anno scorso, con mio figlio Dakota, perché avevano portato la MotoGP e Gabriele Mazzarolo Me lo aveva portato la Alpinestar. L’ho portato qui perché sono i tempi della Honda ed è stato speciale perché mi hanno chiesto “puoi venire in giacca e cravatta”? E mi sono chiesto perché. Lo indosso, esco ed eccolo lì. Quindi capisco che la moto ha più di 40 anni, con tutte le parti mobili attaccate, ma portarla in pista e fare quel primo giro è stato incredibile. È stato divertente perché anche se faceva caldo e con il vecchio radiatore, dovevamo usare il nastro adesivo per riscaldarlo. Le immagini che vedi lo sono il filmato di Dakota che mi segue sull’RCV213S, è stato molto divertente, anche lui è rimasto sorpreso perché ho spinto abbastanza forte in un paio di curve e non potevo credere che fossimo 500cc con tutte le curve che potevamo fare”.

E tu eri con pneumatici da strada.
“Sì, ovviamente all’epoca usavamo i 16 pollici, questi sono 17 pollici. Sono Pirelli e hanno lavorato bene, ma ammetto di non aver spinto troppo al limite”.

Avevi rispetto per i vecchi meccanici.
“Penso che fossimo tutti davvero entusiasti dell’idea. Ho detto a Dakota che avrei fatto una partenza spinta, ricordi? A me, Haslam, ci sono voluti due passi. Ora che ho 65 anni e sto invecchiando ne avevo bisogno di tre!” – scherza – “Tutto questo riporta alla mente tanti ricordi – continua l’americano – con Lucchinelli, Uncini, Kenny Roberts, Barry Sheene, Freddie… quell’epoca in cui mettevano insieme le moto, quando cambiavi i motori, i tubi di scarico per cambiare il carattere della moto, c’era molta tecnologia già in quell’epoca prima che arrivasse il controllo della trazione. Una delle cose che il tre cilindri ha fatto davvero bene è stata la coppia e la potenza in curva..

Hai guidato sia motori Suzuki che Yamaha a quattro cilindri. Cosa è cambiato rispetto al tre cilindri, migliore maneggevolezza?
“L’agilità era un altro aspetto, non c’era peso. Quando sollevi il serbatoio e vedi il telaio non c’era niente. Quanto al quattro cilindri in quegli anni, quando eravamo al Paul Ricard, o in Austria… la coppia del tre cilindri tra le marce cambiava più velocemente, era più magro ma più potente Il quattro cilindri poteva girare di più, ma quando cambiavi marcia c’era uno spazio maggiore nella trasmissione e ci voleva più tempo per trovarlo. il limite. Quando eri con Freddie e Kenny al Paul Ricard, Freddie cambiò marcia e andò avanti quanto bastava. Per me era una moto costruita attorno a Freddie, ho avuto difficoltà a guidarla anche se ci ho vinto, finendo secondo in campionato nell’84’ è quella foto di me con la gamba alzata dalla sella, perché l’anteriore mi sembrava stretto e la parte posteriore sembrava più ampia e Ho sempre sentito il bisogno di ottenere di più da questa bici“.

Come fa anche Martin adesso. Eri al Mugello la scorsa settimana, Marc è stato annunciato nel team ufficiale Ducati. Cosa possiamo aspettarci nel resto della stagione e nel futuro?
“È come avere un libro e dover strappare le pagine per riscrivere quello che accadrà. Da settimane abbiamo notizie contrastanti, ma credo che ci siano anche adesso nel paddock sono in molti a credere che Martin meritasse la sella ufficiale. È chiaro però che un otto volte campione del mondo attira molta attenzione mediatica, e ha dimostrato di poter combattere. Lui e noi lo sappiamo La GP23 è vicina ma la GP24 ha ancora un piccolo vantaggio. Quando è arrivata la notizia credo che Martin abbia pensato “ok, prendo una decisione senza aspettare e vado in Aprilia”. Ad accoglierlo sarà Aprilia e come ha detto Massimo Rivola, appena si è presentata l’occasione non se l’è lasciata scappare. Jorge Martin è un pilota speciale ed è in testa al campionato. Per rimettere le cose in prospettiva, quando hai un otto volte campione del mondo, che negli ultimi due anni non ha ottenuto nulla con la Honda, senza dimenticare l’operazione… quindi l’anno prossimo? Sarà una bomba, lo sanno tutti. Questa operazione di mercato passerà alla storia, il prossimo che mi piacerebbe vedere sarebbe il passaggio di Pramac alla Yamaha, sarebbe una storia più interessante che restare in Ducati. Sarebbero diventati una squadra di eroi, avvicinandosi ai potenziali clienti Yamaha e aiutandoli a costruire la moto del futuro. Da qui al 2027 avranno ancora più di 50 gare per poter sviluppare la Yamaha. Da quanti anni Pramac è con Ducati? Immagina che questi team lavorino insieme. Abbiamo bisogno che i giapponesi tornino ad essere competitivi e tutti sembrano aver dimenticato che i giapponesi hanno sempre lottato contro i giapponesi in campionato. Stoner vinse nel 2007 ma ci vollero altri 12 anni prima che arrivasse Pecco. Adesso siamo nell’era dei costruttori europei, ma Honda e Yamaha stanno spingendo forte”.

Può Joe Roberts, vittorioso al Mugello in Moto 2, aspirare alla MotoGP?
“Questa stagione sta facendo molto bene. Considerando la sua carriera complessiva, ha corso nel campionato per sette anni, un’opportunità che non molti piloti hanno. Dopotutto, però tutto può succedere, pensiamo a Quartararo che ha vinto una gara nell’anno del suo contratto con la Yamaha e non ne vinse altri. Due anni dopo era campione del mondo in MotoGP. Quindi Joe Roberts ha il talentopuò battere i suoi avversari al Mugello restando sempre nelle prime posizioni e questo è positivo. Le nuove Pirelli hanno diviso i piloti, alcuni sono progrediti più velocemente e si sono adattati meglio ed è quello che è successo con Joe Roberts. La domanda è: riusciranno Miguel Oliveira e Raul Fernandez a spingere per la top 5? Uno di loro dovrebbe lasciare il posto a Roberts. Non è una decisione facile, è chiaro. Per Aprilia potrebbe poi essere un valore aggiunto grazie al mercato statunitense”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV È morto Jerry West, l’uomo dietro il logo NBA e stella dei Lakers: chi era
NEXT la moto nuova costa pochissimo e se la compri avrai anche un super regalo – .