obiettivi e ricordi della 24 Ore di Le Mans – .

obiettivi e ricordi della 24 Ore di Le Mans – .
obiettivi e ricordi della 24 Ore di Le Mans – .

In vista dell’appuntamento più importante del WEC, il manager fa il punto sulla stagione: “A Imola e Spa siamo stati in testa per oltre metà gara, ora dobbiamo capitalizzare. Gestione degli pneumatici? Non saremo i migliori, ma…”

12 giugno – 16:52 – MARANELLO (MO)

Dalla sua posizione (per certi versi) privilegiata, Antonello Colettaresponsabile globale dei clienti endurance e corse di Ferrariti sarà difficile godertene appieno il fascino 24 Ore di Le Mans. Quest’anno, poi, si avverte già un senso di maggiore pressione attorno al Cavallino, dovuto anche al ritardo in classifica accumulato dalle squadre 499P numeri 50 e 51 e anche da un ruolo di campioni in carica che non può certo lasciare indifferenti Antonio Fuoco, Miguel Molina E Nicklas Nielsen né, tanto meno, Alessandro Pier Guidi, Giacomo Calado E Antonio Giovinazzi, pronti a rimettere in palio il trofeo vinto dodici mesi fa. A pochi giorni dal via libera all’edizione 2024 abbiamo avuto modo di incontrare il manager romano per analizzare la crescita della squadra, al secondo anno consecutivo nella classe regina del Mondiale. Campionato Mondiale Endurance FIA e per fare il punto sulla stagione in corso, aprendo il suo personale cassetto dei ricordi è emerso che Domenica 11 giugno 2023sul Circuit de la Sarthe…

Coletta, dopo le parziali delusioni di Imola e Spa, come ti stai avvicinando alla 24 Ore di Le Mans 2024?

“Ci stiamo preparando con la massima attenzione, esattamente come abbiamo già fatto nel 2023 e come facciamo in tutte le gare. Chiaramente Le Mans è Le Mans e richiede un’attenzione particolare e molto specifica. Abbiamo effettuato sessioni di test dedicate alla 24 Ore, c’è una ricerca spasmodica di tutto quello che è il mondo dell’affidabilità perché, da un lato, è vero che, da questo punto di vista, sia lo scorso anno che nel primo parte della stagione in corso non l’abbiamo avuta. mai riscontrato problemi meccanici, d’altronde bisogna comunque essere consapevoli che il problema potrebbe essere dietro l’angolo, quindi l’attenzione non è mai troppa. Allora è chiaro che servono prestazioni. Personalmente, a livello di prestazione, credo che lo abbiamo dimostrato nelle ultime due gare, visto che siamo stati molto costanti alla 6 Ore di Imola e anche molto veloci alla 6 Ore di Spa-Francorchamps, siamo rimasti in testa per oltre metà gara i primi nostri errori ci hanno impedito di portare a termine l’ottimo lavoro svolto nel fine settimana, a partire dai tempi fatti registrare in qualifica che hanno permesso alle tre vetture di partire davanti e abbiamo dominato la gara fino all’arrivo della pioggia . Per quanto riguarda Spa, anche lì, nonostante partissimo dalle retrovie, al momento della sospensione della gara eravamo primo, secondo e quarto, quindi penso che questo debba farci ben sperare per la 24 Ore di Le Mans. Ma comunque, come dicevo, è una partita completamente diversa e quindi va preparata come tale”.

Con la 24 Ore di Le Mans arriviamo al giro di boa del campionato. Dal suo punto di vista, nel rapporto tra potenzialità e prestazione espressa, questo bicchiere mezzo pieno è mezzo pieno o mezzo vuoto?

“Secondo me dobbiamo considerarlo mezzo vuoto. Sicuramente perché i risultati non sono arrivati, quindi quando questo accade è inutile accontentarsi di quello che abbiamo mostrato. Avremmo potuto e dovuto portare a casa molto di più. Avremmo cioè potuto essere qui oggi per dire che siamo in vetta alla classifica del campionato prima della 24 Ore di Le Mans, mentre ci troviamo lontani dalla vetta del FIA World Endurance Championship. A parte i 1812 km del Qatar dove credo non ci fossero assolutamente le condizioni per essere competitivi, è chiaro che viste le prestazioni e la competitività delle nostre due vetture ufficiali a Imola e Spa, oltre alla terza del team cliente partita a dicembre 2023, quindi all’ultimo momento, deve farci ben sperare per la seconda metà di campionato. È ovvio che poi dobbiamo anche portare a casa i risultati, perché altrimenti siamo sempre qui a dire che è andato tutto bene, ma senza riuscire a capitalizzare”.

A un anno dal successo ottenuto alla 24 Ore del Centenario di Le Mans, in cosa pensi di essere cresciuto di più? A partire da questa stagione si aggiunge anche una terza Ferrari 499P che potrebbe consentire anche di adottare una strategia diversa rispetto al 2023…

“Crescita, quando una squadra è giovane come la nostra, perché è vero che veniamo ancora dal GT, ma è altrettanto vero che sono cambiate tante cose, a partire dalla squadra si sono aggiunti molti più tecnici. Quindi di fatto è una squadra completamente nuova, quindi è chiaro che ci sono miglioramenti ogni giorno in tutti i settori. Ogni giorno impariamo qualcosa in più sulla nostra macchina. Ogni giorno affiniamo il clima all’interno della squadra, il modo in cui sappiamo lavorare tutti insieme, i piloti conoscono sempre di più la macchina ed è ovvio che i nostri ingegneri riescano a sfruttarla sempre di più. Per tornare alla domanda, sicuramente stiamo crescendo un po’ in tutti i settori, ma nella vita si fa questo, no. Cerchiamo sempre di migliorare ed è quello che stiamo cercando di fare anche noi”.

Oltre alla crescita dei vari componenti del team, nelle ultime gare abbiamo assistito anche alla crescita di una Ferrari 499P che sembra saper gestire al meglio il degrado delle gomme…

“Se parliamo di gestione delle gomme, credo che, a parte la prima metà della scorsa stagione in cui abbiamo commesso errori per inesperienza, non posso dire che abbiamo gestito male le gomme nella seconda parte del 2023. Al contrario, se abbiamo ottenuto risultati in una situazione in cui non potevamo lottare ad armi pari con i nostri rivali proprio perché abbiamo gestito bene le gomme. Mi è venuto in mente il Bahrein, ad esempio, dove quella era una scusa con cui alcuni dei nostri giocatori hanno inventato i rivali per giustificare il fatto che non eravamo competitivi, quando in realtà il problema era completamente diverso. Sono molto soddisfatto di come i nostri ingegneri e i nostri piloti gestiscono le gomme e lo abbiamo dimostrato anche quest’anno, sia a Imola che in Gran Bretagna. soprattutto a Spa, dove a causa della configurazione scelta dal produttore di gomme non è stato per niente facile completare con successo il doppio stint, siamo stati più che competitivi. Quindi, una volta per tutte, vorrei sfatare questa storia secondo cui la Ferrari non riesce a gestire le gomme. Chiaramente, come tutte le cose, non saremo i migliori, ma non siamo nemmeno i peggiori”.

Ci avviciniamo sempre di più alla partenza della 101esima edizione della 24 Ore di Le Mans, ma qual è per te il ricordo più bello dell’anno trascorso che è rimasto particolarmente impresso nella tua mente?

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“Chiaramente i ricordi sono tanti. Ma tagliare il traguardo è stato il momento in cui hai capito di avercela fatta davvero. Perché abbiamo visto molte perdite a Le Mans negli ultimi giri e quindi finché non ho visto la macchina tagliare il traguardo, non potevo crederci. Poi dopo, da quel momento in poi, i ricordi sono infiniti, essere sul podio e vedere tutta quella gente, sapere che ero su uno dei podi più importanti del mondo, tornarci dopo. tanti anni ed essere già lì sul gradino più alto del podio è qualcosa che ti porti dietro per sempre”.

 
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