La Superbike sbarca a Misano e per l’occasione non potevamo fare a meno di scambiare due parole con chi ha vinto la prima gara del Mondiale riservato alle derivate, ovvero Davide Tardozzi. L’attuale team manager Ducati è stato nostro ospite nella diretta di mercoledì sera, raccontando l’attuale situazione che sta vivendo il Campionato e allo stesso tempo guardando anche al futuro.
Tra gli argomenti toccati non poteva certo mancare la questione legata ad Andrea Iannone. Come già scritto qualche settimana fa, The Maniac è al centro delle trattative e davanti a lui c’è un bivio: da un lato la prosecuzione nel Campionato attuale, dall’altro un clamoroso ritorno in MotoGP con Pramac qualora Campinoti dovesse decidere scegliere Yamaha e salutare Ducati.
Riguardo questo intervento Tardozzi è stato molto chiaro, spiegando il suo punto di vista.
“Ho una breve relazione con Andrea e come ben sappiamo Paolo Campinoti è un suo grandissimo estimatore – ha detto il team manager della Ducati – Ritengo, tuttavia, che ciò sia ragionevolmente difficile per diverse ragioni. Andrea si sta comportando molto bene in SBK, ma la MotoGP è un ulteriore passo avanti e non so se riuscirà ancora a digerirlo dopo tanti anni. Inoltre è cambiato il modo di guidare e allo stesso tempo sono cambiate anche le caratteristiche delle moto”.
Tardozzi prova poi a dare il suo consiglio in merito.
“Considerando l’età, Andrea dovrebbe cercare di ottenere buoni risultati in SBK. Sicuramente la MotoGP è nella sua mente, ma vedo difficile arrivarci. Lui però è un talento naturale e voglio ricordare una cosa che Marquez mi disse qualche anno fa: Iannone era l’unico pilota che Marc temeva in Moto2 e Andrea meritava il rispetto di un otto volte campione del mondo”.
A Davide viene poi chiesto cosa farebbe al suo posto.
“Ovviamente ci proverei ed è chiaro che Iannone vuole provare a tornare, perché è un pilota di talento che ha passione. Personalmente ritengo giusto che provi a tornare in MotoGP, perché se crede nelle sue qualità deve provarci. Allo stesso tempo però uso la ragione, consapevole delle attuali dinamiche del paddock e della situazione Yamaha, infatti dico che sarà difficile. Una cosa però è certa: se un pilota fa bene le cose deve crederci e provarci. Quindi, se pensa di essere forte, deve provarci”.
