Contrada Pila ha la sua dama. Sarà Veronica D’Ambrogio ad aprire il corteo delle contrade durante la 43esima edizione della Cavalcata dell’Assunta. Emozionata, la ventiseienne di Fermo, laureata in Marketing e Comunicazione alla Sapienza di Roma dove vive e lavora nel campo sportivo, ha confessato: «Il messaggio del priore Pierpaolo Paoloni è stato il primo una mattina di oltre un mese fa: mi ha chiesto se volevo indossare gli abiti della dama; non me l’aspettavo e ho pensato di aver capito male. Devo un ringraziamento particolare al nuovo consiglio direttivo per la novità rispetto al tradizionale modo di scegliere chi rappresenta il ruolo femminile nel corteo: oltre ad aver anticipato l’uscita della dama a fine giugno, in occasione del Battesimo del contradaiolo, ha dato un segnale di apertura dando la possibilità di svolgere il ruolo tanto desiderato da ogni giovane contradaiola anche a chi non vive in contrada 365 giorni all’anno, come nel mio caso. In passato mi sono cimentata con il tamburo; oggi, quando torno a Fermo, cerco di dare il mio contributo nell’organizzazione delle varie attività della contrada”.
Nata e cresciuta a Santa Caterina, a pochi metri dalla sede di via Brunforte, Veronica gioca a pallavolo fin da piccola, insieme alla passione per i colori bianco e azzurro che il padre Mauro, Priore della contrada del Mascherone a metà degli anni Novanta, e la madre Alessandra hanno trasmesso anche ai fratelli Andrea e Luca, quest’ultimo impegnato nel gruppo dei tamburini: “Non riesco a stare seduta a non fare niente e cerco di essere attiva per me stessa e per gli altri in linea con lo spirito della contrada dove ho trovato accoglienza e condivisione – ha concluso Veronica – Ho avuto modo di scegliere l’abito che indosserò, di cui, come da tradizione, non vengono svelati i dettagli. Visto il mio carattere, ne avrei scelto uno meno appariscente, ma Pila, in quanto detentrice del Palio 2023, aprirà il corteo storico dopo oltre 40 anni e quindi ho pensato fosse giusto sottolineare il momento con un abito elegante ma maestoso degno dell’ingresso della prima contrada”.
Gaia Capponi